Con un emendamento presentato dal sen. Tony Iwobi (Lega), il governo italiano ha incluso il co-finanziamento dello studio di fattibilità del progetto Transaqua nella legge finanziaria. In realtà i fondi, 1,5 milioni, erano stati messi a disposizione del Ministero dell’Ambiente nel 2018, ma per motivi inspiegabili sono trascorsi quasi due anni senza che la commissione congiunta formata da Italia e Commissione del Lago Ciad (LCBC) si riunisse e appaltasse i lavori.
L’emendamento alla finanziaria dice: “Al fine di attuare l’articolo 6 del Memorandum firmato tra il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e la Lake Chad Basin Commission, è cofinanziato lo studio di fattibilità del ‘Progetto Transaqua’ per euro 1.500.000 per l’anno 2021 tramite il Fondo per interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani e con altri Paesi d’importanza prioritaria per i movimenti migratori”.
Ora si attende che si sblocchino le procedure e parta finalmente lo studio di fattibilità. Ricordiamo ai lettori che Transaqua non è un mero progetto di trasferimento idrico per rivitalizzare il Lago Ciad, ma è un’infrastruttura integrata di trasporti, produzione di energia idroelettrica e sviluppo agro-industriale che potrebbe rilanciare l’economia dell’intera regione centro-africana. Partendo dall’idea di un trasferimento idrico dal bacino del Congo a quello del Lago Ciad, Transaqua fu ideato alla fine degli anni Settanta da un team della società di ingegneria Bonifica, sotto la guida del dott. Marcello Vichi. Negli ultimi decenni, lo Schiller Institute e il dott. Vichi hanno condotto una campagna internazionale che ha portato, anche grazie all’impatto della politica cinese della Belt and Road in Africa, alla svolta. Nel febbraio 2018, i Paesi membri della LCBC hanno adottato Transaqua come unica soluzione fattibile per rivitalizzare il Lago Ciad. In quella occasione, il governo italiano si impegnò al co-finanziamento dello studio di fattibilità. L’Unione Africana ha incluso il progetto tra quelli di rilevanza continentale e il Presidente della Nigeria Muhammadu Buhari sta raccogliendo sostegno internazionale per una conferenza dei donatori che raccolga 50 miliardi di dollari per costruire l’infrastruttura.
Subito dopo la sua elezione al Senato nel 2018, l’EIR contattò il senatore Iwobi, che è di origine nigeriana, e lo mise al corrente del progetto. Iwobi appoggiò immediatamente l’iniziativa, dichiarando che chi fosse contrario sarebbe un nemico dell’Africa. Egli incontrò i vertici di Bonifica e partecipò alla cerimonia di firma del Memorandum di Intesa tra il Ministero dell’Ambiente e la LCBC a Roma. Si recò ad Abuja per discuterne col Presidente Buhari e nel febbraio scorso ricordò il proprio impegno con un messaggio fatto leggere alla conferenza di MoviSol su “L’Italia sulla Nuova Via della Seta” tenutasi il 13 marzo a Milano, nella quale si discusse Transaqua come di un esempio di cooperazione tripartita tra Italia, Cina e Africa per lo sviluppo del continente nero.