Pubblichiamo l’intervento di Alessia Ruggeri, sindacalista e portavoce del Comitato per la Repubblica, alla sessione plenaria della conferenza dello Schiller Institute per una nuova architettura di sicurezza e sviluppo per tutte le nazioni,

In questo momento il mondo sta soffrendo di un brutto deficit di democrazia, fiducia e disordine.
I cittadini non si riconoscono più nelle istituzioni politiche e tra gli stati stessi non vi è più fiducia.
In un mondo sempre più connesso vediamo società sempre più frammentarie e assistiamo all’erosione della democrazia.
Da italiana vivo l’incubo di subire scelte politiche che ritengo dannose per la sicurezza del mio paese e per il raggiungimento della Pace che tutti desideriamo. Ho assistito agli appelli di pace, rivolti alla Russia, dai nostri leader politici, mentre inviavano armi all’Ucraina. Addirittura tra gli aiuti umanitari, all’ aereoporto di Pisa, hanno scoperto delle armi clandestine.
Invocare la pace, mandando armi, è come pensare di spegnere un incendio gettando della benzina.
Il governo Draghi ha deciso di destinare il 2% del PIL per l’acquisto delle armi e di allinearsi totalmente alle scelte comunitarie. Questo mentre nel nostro paese chiudono le imprese e da anni non si investe più nella ricerca, nella scuola, negli ospedali e nell’economia reale. Come sindacalista, rappresento migliaia di piccoli imprenditori in tutto il paese che hanno dovuto chiudere la propria attività. E mentre il Parlamento italiano approva l’invio di armi all’Ucraina, che viola la nostra Costituzione, la stragrande maggioranza degli italiani, come dimostrano i sondaggi, è contraria al riarmo ed auspica invece una politica economica che rilanci l’occupazione. Bisogna fare un distinguo tra l’economia reale e quella finanziaria. Quella finanziaria rappresenta la bolla speculativa che muove i grandi della terra e che non ha nulla a che fare con i cittadini. Quella reale siamo noi imprese che siamo la colonna portante dell’economia.
Quanto alla politica estera del nostro governo, e purtroppo anche degli altri governi europei, sembra che tutti abbiano dimenticato l’impegno che gli stati membri della NATO, dopo la caduta di Berlino, presero con l’allora leader sovietico Gorbaciov, in cui si impegnavano a non espandersi neanche di un centimetro più ad est della Germania.
Addirittura abbiamo visto che i leader dei paesi membri della NATO hanno più volte negato questa accordo, ovviamente smentiti subito dopo.
Lo stesso accordo trilaterale di Minsk non è stato volutamente rispettato, seppellito prima che Putin avesse riconosciuto le due repubbliche separatiste.
Ho dovuto vergognosamente assistere alla seguente dichiarazione di un giornale italiano: “Guerra Ucraina Russia: se uccidere Putin è l’unica soluzione”. Non ho visto nessuna dichiarazione di sdegno per questo invito ad assassinare Putin e nemmeno per la strage di Odessa in cui sono morte bruciate 48 persone tra cui una donna incinta.
Ho accolto con grande entusiasmo l’appello dello Schiller istitute di promuovere una nuova  architettura di sviluppo e sicurezza per tutte le nazioni, che si ispiri alla Pace Westfalia.
La pace di Westfalia mise fine a trent’anni di guerra sanguinosa tra cattolici e protestanti.
In un momento delicato occorre prendere in  riferimento il modello dell’ Europa delle Patrie, di De Gaulle, con la Pace di Westfalia.
Qualcuno definì il generale come “sabotatore”, attribuendogli la volontà di ostacolare chi lavorava per l’ integrazione europea.
Al contrario De Gaulle era un europeista convinto, ma rifiutava la creazione di strutture sovrannazionali che avrebbero portato al federalismo. In effetti oggi possiamo dire che l’Unione Europea ha portato, nel tempo, un trasferimento della stessa sovranità degli Stati membri.
l’Europa delle Patrie voleva essere una forza che si collocava autonomamente tra gli Stati Uniti e l’Unione sovietica, e non un’ Europa frutto della progressiva perdita della sovranità degli Stati punto insomma un Europa indipendente da blocco Atlantico e sovietico, in grado di prendere decisioni autonomamente.
In questa giornata voglio ricordare due italiani, il sindaco di Firenze La Pira e Papa Giovanni XXIII quando negli anni 60 contribuirono a creare un ponte tra est ed ovest per preservare la Pace, e invocando quel loro spirito e l’enciclica Pacem in Terris, mi rivolgo come fece illo tempore il Pontefice a tutti gli uomini di buona volontà, invocando un Mondo di Pace senza blocchi.
Verso l’ Europa delle Patrie con la pace di Westfalia non è un’ utopia, ma un progetto a cui chiunque voglia veramente la Pace deve ispirarsi.
Ringrazio ancora una volta la Presidente dello Schiller Institute, Helga Zepp LaRouche.