Il voltafaccia di Trump su Assad e sulla Russia, e la nuova linea dell’amministrazione americana che scimmiotta quella guerrafondaia dei britannici (nella foto, Boris Johnson) ha una spiegazione. “È in corso un golpe di palazzo”. Questa è la spiegazione data da una fonte vicina a Trump, per spiegare come mai il Presidente abbia ordinato un attacco missilistico contro una base aerea siriana, in risposta a un presunto attacco siriano con armi chimiche. “Per il momento”, ha aggiunto la fonte, “i neoconservatori hanno avuto la meglio” su Trump e i russi, per cercare di farlo fuori. “Temo che sia caduto nella trappola che gli avevano teso” ordinando l’attacco.

La stessa fonte ha identificato la rimozione di Steve Bannon dal Consiglio di Sicurezza Nazionale come essenziale per indurre Trump a ordinare l’attacco alla Siria. Bannon, che aveva diretto la campagna elettorale di Trump ed era suo consigliere e stratega capo, è un fiero oppositore degli interventi all’estero, e si dice che sia in lotta dietro le quinte con il genero e consigliere di Trump Jared Kushner. Sembra che Kushner si opponga al punto di vista decisamente anti-establishment di Bannon.

La sensazione che Trump abbia ceduto ai neoconservatori è condivisa da molti dei suoi elettori. Sono furiosi con lui per aver fatto quello di cui aveva ripetutamente accusato Hillary Clinton. Durante la campagna elettorale Trump aveva denunciato ripetutamente la politica di cambio di regime di Bush, Obama e Hillary Clinton, e le guerre senza fine che ne sono derivate. L’azione contro la Siria viene vista come un ripudio della sua promessa elettorale di porre fine a queste guerre.

I neoconservatori, che sono mobilitati contro Trump da quando li ha sconfitti ottenendo la nomina del Partito Repubblicano, hanno immediatamente sostenuto l’attacco, a partire da John McCain e William Kristol, direttore del settimanale di estrema destra Weekly Standard e cofondatore del “Project for a New American Century”, che negli ultimi anni ha sostenuto tutte le sanguinarie operazioni di cambio di regime. I neoconservatori collaborano con traditori della comunità di intelligence come l’ex direttore della CIA Brennan, coi democratici vicini a Obama e alla Clinton e con media avvezzi alla menzogna quali il New York Times, il Washington Post e la CNN, per delegittimare Trump con l’accusa fraudolenta che debba la sua vittoria elettorale alla “collusione” con il Presidente russo Putin.

La “trappola” per Trump consiste nel fatto che, accettando le menzogne dei suoi consiglieri sul fatto che Assad abbia usato armi chimiche e ordinando l’attacco alla base aerea, sta sabotando uno degli aspetti più promettenti della sua Presidenza, l’impegno a cooperare con il Presidente Putin e i russi contro i terroristi dell’ISIS e di Al Qaeda, in Iraq e Siria. Inoltre, si sta alienando la base elettorale, che non ha votato per la Clinton anche perché ella era favorevole a un maggiore impegno militare americano contro Assad e a sfidare la Russia.

Una debolezza problematica nel campo di Trump è l’incapacità di vedere la mano imperiale britannica negli attacchi contro il Presidente, non comprendendo così la natura strategica cruciale del riavvicinamento con Russia e Cina. Questo rischia di fallire, ora che Trump è caduto nella trappola.