Quando scoppiò la crisi finanziaria globale nel 2008-2009, molti chiesero il ripristino di regole bancarie sul modello Glass-Steagall, per separare le banche commerciali da quelle d’affari. I governi, invece, diedero ascolto all’„industria finanziaria” e adottarono misure completamente inadeguate. Da allora, l’EIR e lo Schiller Institute continuano ad invocare una riforma alla Glass-Steagall ed ora che la crisi è esplosa di nuovo, alcuni legislatori e opinion-maker in diversi paesi cominciano lentamente a rispondere all’appello.
L’iniziativa più importante è quella in corso al Congresso USA. Il 23 marzo, la deputata Marcy Kaptur (D-Ohio, foto) ha annunciato una nuova proposta di Legge Glass-Steagall: „Presto ripresenterò la Legge per il Ritorno alla Prudenza Bancaria e sollecito i miei colleghi, su base trasversale, ad unirsi a me. Questa legge riporterà l’America sulla strada per riparare alla speculazione sfrenata nel sistema bancario e finanziario. Come risultato, nessuna singola entità potrà essere contemporaneamente banca d’affari e banca commerciale. Questa struttura ha funzionato per decenni. Ha dimostrato di essere un modo valido per creare crescita economica locale e limitare i rischi sistemici. La sicurezza dei risparmiatori e non la speculazione deve essere il nostro obiettivo”: https://www.c-span.org/video/?526862-1/morning-hour&start=84.
Anche in Svizzera, all’indomani del crac Credit Suisse, i legislatori si stanno muovendo. Il capogruppo socialista al Consiglio Nazionale, Roger Nordmann, vuole ripescare la proposta di legge „Trennbanken” del 2009, che fu bocciata dal Consiglio degli Stati nel 2014. I Verdi sono a favore, mentre il SVP, che nel 2009 era tra gli iniziatori, stavolta è esitante. Tra gli economisti, il docente emerito Hans Geiger, sul blog insideparadeplatz, e il redattore economico Claude Chatelein, su Blick, hanno invocato la legge Glass-Steagall.
In Germania, l’ex direttore di Wirtschaftswoche Roland Tichy ha sostenuto la necessità della separazione bancaria in un articolo sul suo blog intitolato „Basta con le mezze misure – Fare seguito al caso Credit Suisse con regole bancarie completamente nuove”. Wolfgang Effenberger, un ex ufficiale della Bundeswehr ed autore di libri, ha caldeggiato Glass-Steagall menzionando uno dei numerosi scambi sul tema tra l’allora presidente della BCE Claude Trichet e il condirettore dello Strategic Alert Claudio Celani, pur non identificandolo.
In Italia Teodoros Dalavecuras, un avvocato d’affari di Milano, si è chiesto su Start Magazine: „i governi contemporanei sono in grado di produrre normative efficaci come ai suoi tempi è stato efficace il Glass Steagall Act? Sono incompetenti o sono troppo deboli per imporre normative efficaci?” (https://www.startmag.it/economia/ubs-credit-suisse-svizzera/). Un disegno di legge in questo senso è stato presentato alla Camera dal capogruppo di Fratelli d’Italia Foti e dall’ex ministro Giulio Tremonti.
Uno scorporo delle banche universali, combinato con una politica di credito produttivo alla LaRouche è l’unico modo per fare dei risparmi delle famiglie la base per un rilancio dell’economia e della produttività. Tra coloro che rievocano la Glass-Steagall, non tutti hanno quell’obiettivo produttivo. Per approfondire, leggi l’„Appello per una Conferenza Internazionale di Emergenza per Riorganizzare il Sistema Finanziario in Bancarotta” (https://schillerinstitute.nationbuilder.com/reorganize_the_bankrupt_financial_system)