Alcuni osservatori esperti hanno confutato la narrazione secondo la quale, in primo luogo, la Russia starebbe bombardando senza pietà i luoghi abitati in Ucraina uccidendo i civili, sarebbe a corto di munizioni e rifornimenti e avrebbe subito pesanti perdite; in secondo luogo, che questo “prova” che il Cremlino ricorrerebbe in qualsiasi momento all’uso di armi chimiche o biologiche.
Il direttore di Consortium News Joe Lauria (foto), tuttavia, va oltre e avanza l’ipotesi che le fughe di notizie vere su ciò che la Russia non sta facendo in Ucraina provengano dal Dipartimento della Difesa USA, che sarebbe “impegnato in una battaglia importante contro il Dipartimento di Stato e il Congresso per impedire uno scontro militare diretto con la Russia, che potrebbe scatenare la più orribile guerra immaginabile”. Nell’articolo, intitolato “Pentagon Drops Truth Bombs to Stave Off War With Russia”, Lauria scrive che Biden viene messo in mezzo, ma finora si è schierato con il Pentagono sul rifiuto di una no-fly zone in Ucraina. https://consortiumnews.com/2022/03/23/pentagon-drops-truth-bombs-to-stave-off-war-with-russia/
A dimostrazione di questi contrasti tra Difesa e Dipartimento di Stato, Lauria cita un articolo che considera una fuga di notizie del Pentagono, pubblicato su Newsweek il 22 marzo da William Arkin, un ex ufficiale dell’intelligence dell’esercito che si è guadagnato la reputazione di rendere pubblici dei segreti che gli enti militari e di intelligence preferirebbero restassero tali. Il titolo dell’articolo di Arkin è eloquente: “Putin potrebbe devastare l’Ucraina con l’aviazione, ma si sta trattenendo. Ecco perché”. L’autore cita funzionari di intelligence ed analisti militari degli Stati Uniti, i quali parlano liberamente a condizione che venga manutenuto l’anonimato, che sono in forte disaccordo con la narrazione ufficiale di Washington su ciò che i russi stanno facendo in Ucraina. https://www.msn.com/en-us/news/world/putin-s-bombers-could-devastate-ukraine-but-he-s-holding-back-here-s-why/ar-AAVnuAJ?ocid=EMMX
Pur non essendo affatto favorevoli a Vladimir Putin, questi analisti dicono che le forze russe stanno causando molti meno danni in Ucraina di quelli che potrebbero causare e colpiscono solo obiettivi militari. Per mettere le cose in prospettiva, nelle prime cinque settimane dell'”operazione militare” in Ucraina, la Russia ha effettuato meno bombardamenti e lanciato meno attacchi missilistici che Bush e Cheney nel primo giorno (!) della guerra in Iraq. Altri esperti sostengono che un po’ di onestà nel valutare la campagna militare russa in Ucraina fornirebbe indicazioni su come porre fine alla guerra. Viene citato un anonimo ufficiale dell’aeronautica militare degli Stati Uniti che esprime la sua “frustrazione” per l’attuale narrazione secondo cui la Russia starebbe intenzionalmente prendendo di mira i civili e demolendo le città. “Una visione così distorta impedisce di trovare una fine prima che il vero disastro colpisca o che la guerra si estenda al resto d’Europa”, dice. Un analista della Defense Intelligence Agency conferma che “la Russia potrebbe uccidere migliaia di civili se volesse”.
Il secondo segnale menzionato da Lauria è la dichiarazione di un funzionario ad alto livello della Difesa secondo cui gli Stati Uniti non hanno ancora visto alcuna prova che l’uso di armi chimiche in Ucraina da parte della Russia sia “imminente”, ma che sono in allerta se dovessero emergere segnali in questo senso. Anche se stava parlando durante un briefing on-the-record, e la trascrizione è stata pubblicata sul sito del Dipartimento della Difesa, la Reuters è stata l’unica agenzia stampa a riportare la dichiarazione del funzionario.