Sua Maestà la regina d’Inghilterra ha mostrato nuovamente il suo vero volto di protettrice del terrorismo. Le linee guida appena pubblicate dal British Home Office consentono ai membri della Fratellanza Musulmana egiziana di chiedere asilo in Gran Bretagna, il che viene considerato dagli analisti una “tacita” ammissione della natura pacifica del gruppo, stando al quotidiano turco Yeni Safak del 10 agosto. Si tratta di una mossa che prende chiaramente di mira il Presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi che ha chiesto l’estradizione dalla Gran Bretagna di membri della Fratellanza Musulmana accusati di attività terroristiche.

Le linee guida dichiarano che membri di alto profilo e politicamente attivi, soprattutto quelli che hanno partecipato alle proteste in Egitto, “possono dimostrare di essere a rischio di persecuzione, inclusa la possibilità di detenzione [da parte delle autorità egiziane], in cui possono affrontare maltrattamenti, processi non equi e pene sproporzionate”.

Inoltre, sostenitori di alto profilo di coloro che sono considerati sostenitori della Fratellanza Musulmana, quali giornalisti, possono essere a rischio di simili persecuzioni. “In questi casi è appropriato concedere l’asilo”, aggiungono.

Questo annuncio della protezione di Sua Maestà è stato accolto con soddisfazione da Zuhair Salim, direttore dell’Arab Orient Center for Strategic and Civilization Studies, legato alla Fratellanza Musulmana, che dichiara che le linee guida “dimostrano” che l’esame della Fratellanza Musulmana da parte del Regno Unito si è concluso.

“Esso equivale ad un’ammissione [da parte del Regno Unito] della natura pacifica della Fratellanza”, ha dichiarato Salim all’agenzia Anadolu. Col governo britannico che la sostiene, prosegue Salim “il governo del [Presidente egiziano Abdel Fattah] el-Sisi non cercherà altri guai. La situazione attuale dell’Egitto non gli consente di sfidare il governo britannico”.
Criticando duramente il governo britannico ad una conferenza stampa al Cairo, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha dichiarato: “L’Egitto considera la decisione non positiva per i rapporti tra i due paesi”. Tarek Fahmy, un analista politico egiziano, sostiene che si tratta di una svolta nella politica britannica da parte del nuovo Premier Theresa May.

Il leader della Fratellanza Musulmana Mohamed Sweidan ha dichiarato all’agenzia che le linee guida dell’Home Office dimostrano che “c’è stato un cambiamento nei rapporti tra Egitto e Gran Bretagna”. “La novità del documento del Regno Unito è che il governo britannico riconosce i crimini commessi dal regime golpista [egiziano] contro i suoi oppositori”.

La mossa del governo britannico conferma i sospetti sul ruolo svolto dalla Cambridge University nel creare le condizioni che hanno portato all’assassinio dello studente italiano Giulio Regeni e nella campagna per attribuirne la responsabilità al governo egiziano, tradendo l’esistenza di una politica strategica di cambio di regime contro l’Egitto che ora si rivela ai più alti livelli dell’establishment britannico.