L’economista russo Sergei Glaziev (foto), Ministro per l’Integrazione e la Macroeconomia della Commissione Economica Eurasiatica, ha parlato della chiave del successo della Cina nello sconfiggere la povertà e nel raggiungere una crescita economica record, e di come questo possa essere replicato in altri Paesi, inclusa la Russia, durante una tavola rotonda tenutasi il 4 aprile al Forum Economico di Mosca. Glaziev ha sottolineato che la politica economica cinese “dà priorità all’interesse pubblico rispetto a quello privato”.
I progetti che contribuiscono al “benessere della nazione” ottengono prestiti vantaggiosi, a volte con tassi di interesse pari allo zero, mentre le attività volte ad acquisire super-profitti vengono disincentivate. Il governo stabilisce le priorità strategiche e il settore privato compete per realizzarle.
L’aumento degli investimenti produttivi è “la chiave della crescita economica”, ha affermato Glaziev: dal 2001 al 2020 “in Cina, la crescita degli investimenti è stata di sette volte. Il credito è cresciuto cinque volte… La crescita generale del credito al settore produttivo ha permesso una crescita impressionante. Il livello di espansione monetaria [al settore produttivo] oggi in Cina è doppio rispetto all’Europa e agli Stati Uniti. Detto questo, non vediamo in Cina lo stesso tipo di bolle speculative, i cicli di boom and bust (espansione e contrazione) che da tempo caratterizzano le economie occidentali. La crescita degli investimenti [in Cina] comporta necessariamente nuove tecnologie e la riduzione dell’inflazione nel lungo termine”.
Secondo l’economista russo, Mosca ha commesso l’errore di adottare il modello occidentale di terapia d’urto negli anni Novanta e ha continuato ad “attuare tutte le norme raccomandate dalle istituzioni finanziarie di Washington e dalla Commissione economica europea”. Il risultato è stato disastroso.
Glaziev critica fortemente la politica della Banca Centrale Russa ancora oggi, in particolare l’approccio di “emettere rubli per acquistare valuta estera”, o solo per finanziare il bilancio, che porta a bolle speculative. Raccomanda piuttosto l’approccio adottato dalla Cina, che consiste nel destinare alla crescita produttiva il denaro emesso.
Al forum di Mosca è stato presentato il suo nuovo libro, “Il miracolo economico cinese: lezione per la Russia e il mondo”. In un breve testo che accompagna il libro si legge che negli ultimi 50 anni la popolazione cinese “è passata dalle capanne alle migliori città del mondo in termini di qualità dell’ambiente di vita. Le strade di campagna sono state sostituite da ferrovie e autostrade ad alta velocità”.