Il 9 dicembre nella capitale albanese di Tirana è stata presentata l’ambiziosa idea di un collegamento stabile tra Italia, Albania e Grecia (GRALBeIT) come parte di un corridoio che il suo autore, l’ing. Enzo Siviero, chiama “il Corridoio Ulisse” perché si snoda lungo il percorso dell’eroe dell’Odissea. Siviero, ex docente di costruzione di ponti all’Università di Venezia e oggi rettore dell’Università eCampus, ha illustrato la propria idea alla conferenza “Italia & Albania, una porta aperta nei Balcani”, indetta dalla eCampus e dal Ministero della Diaspora albanese, il cui titolare Pandeli Majko ha aperto i lavori. Majko ha ricordato si essere l’autore del lancio nel 2005 dell’idea di un collegamento stabile, quando era ministro della Difesa, e “allora, tutti risero pensando che fossi pazzo. Oggi, quest’idea non sembra più tanto pazza”.
Il Corridoio Ulisse comprende i collegamenti ferroviari del Corridoio 8 (Albania, Nord Macedonia e Bulgaria) verso la Grecia (da Valona al Pireo) sul lato balcanico, e lungo le regioni meridionali d’Italia (Puglia, Basilicata e Calabria) sul lato italiano. Su questo versante, si rende ancor più urgente l’edificazione del ponte sullo stretto di Messina, un modulo da ripetere più volte per erigere l’altro grande collegamento, quello tra Italia e Tunisia (TUNeIT). Così il Corridoio di Ulisse diventerebbe parte di un “ponte terrestre” che va da Città del Capo a Pechino!
GRALBeIT è un progetto tecnicamente ambizioso, data la profondità marina che raggiunge gli 895 metri nel punto più profondo sotto il Canale di Otranto, “Ma nell’anno di Leonardo”, ha osservato Siviero, “dovremmo onorarlo seguendone l’esempio e pensare l’impensabile”.
Tra gli altri relatori, l’ex Ministro del Tesoro albanese e pro-rettore dell’Università eCampus Arben Malaj, che ha sollevato il tema della Belt and Road Initiative in termini di occasioni e rischi, e l’ing. Kujtim Hashorva, capo del Direttorato delle Politiche dei Trasporti su Strada del Ministero dei Trasporti albanese ed ex presidente dell’Osservatorio sui Trasporti dell’Europa Sud Orientale dell’UE, che ha informato il pubblico del fatto che per completare il collegamento ferroviario del Corridoio 8 Varna-Valona, tra il Mar Nero e il Mar Ionio, mancano solo due brevi tratte nella Macedonia del Nord, ai confini con la Bulgaria e la Macedonia. Per il completamento basterebbe l’investimento di circa un miliardo di euro.
Il vicepresidente di MoviSol Claudio Celani (a destra nella foto) è stato invitato a svolgere un breve intervento a conclusione dei lavori. Celani ha riferito della recente conferenza internazionale dello Schiller Institute a Bad Soden, in cui si è parlato anche del Corridoio Ulisse, e ha descritto la campagna lanciata da Helga e Lyndon LaRouche a partire dal 1989 per costruire corridoi di sviluppo per integrare l’Europa occidentale e orientale, proposta presto diventata “il ponte terrestre Eurasiatico”, poi la “Nuova Via della Seta” e infine il “Ponte terrestre di sviluppo”. Se si pensa ai due corridoi che vanno da Palermo e Berlino e da Atene ad Amburgo, il “Corridoio Ulisse” è messo in contesto e un’infrastruttura come GRALBeIT non è più utopistica o locale, ma acquista un’importanza strategica regionale e globale. Esso diventa un progetto di grande interesse per la BRI. Celani ha annunciato una conferenza internazionale dello Schiller Institute su questo tema nella primavera del 2020.