Il Presidente Obama ha tempo fino al 23 settembre per firmare o porre il veto sulla legge JASTA, che permette ai reduci e alle famiglie delle vittime dell’undici settembre di citare in giudizio la monarchia saudita e altri per aver sostenuto i terroristi. I deputati e senatori che si sono distinti nell’appoggiare la legge sono sicuri di avere una maggioranza di oltre due terzi, sufficiente a invalidare il veto. Ma la Casa Bianca, assieme ai sauditi e altri Stati del Golfo, sta esercitando pressioni sui membri del Congresso perché accettino la loro posizione.


Le prove della complicità saudita nel terrorismo internazionale e nel jihadismo, come abbiamo spesso documentato, sono numerose. Per questo, il LaRouche Political Action Committee chiede che il Presidente Obama sia sottoposto a procedimento di impeachment se pone il veto sulla legge e continua a sostenere in qualsiasi modo le reti terroristiche.


La questione non riguarda il passato, perché quelle stesse reti sono ancora attive in Siria e molti altri Paesi. E mentre il segretario di Stato John Kerry e la sua controparte russa Sergej Lavrov hanno lavorato sodo per raggiungere la tregua in Siria, l’amministrazione Obama sembra muoversi per sabotarla. Ad esempio, ha bloccato una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, prevista il 16 settembre, che avrebbe dovuto approvare una risoluzione a favore del piano. Questo, prima che le forze della coalizione guidata dagli USA effettuassero un raid contro le Forze Armate siriane, uccidendo più di sessanta soldati e ferendone un centinaio. Gli Stati Uniti si rifiutano tuttora di coordinare le proprie azioni e informazioni con la Russia.


Allo stesso tempo, negli Stati Uniti, la campagna contro Putin e la Russia raggiunge livelli febbrili. I media che di solito venivano considerati almeno un po’ oggettivi e misurati, hanno pubblicato titoli che accusano Vladimir Putin non solo di manipolare la campagna elettorale americana, ma anche di violare le mail del Comitato Nazionale Democratico e dell’ex Segretario di Stato Colin Powell. Tuttavia, quegli stessi media non presentano uno straccio di prova o persino argomenti convincenti per le accuse sollevate.


Lo stesso Obama si è unito al coro il 13 settembre, paragonando Putin a niente meno che Saddam Hussein. Le famiglie delle vittime dell’11 settembre e il LaRouchePAC hanno tenuto una manifestazione di fronte alla Casa Bianca il 20 settembre (vedi foto) per chiedere che la legge JASTA (che consente alle famiglie delle vittime di citare in giudizio i sauditi per il loro sostegno ai dirottatori) venga approvata e il veto di Obama venga respinto.