La conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici (COP25) si è aperta il 2 dicembre a Madrid con titoloni apocalittici sul futuro del pianeta. I 197 Paesi si riuniscono per dodici giorni per stabilire nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale, che vadano oltre gli obiettivi stabiliti dalla COP21 a Parigi nel 2015.
Tuttavia, nonostante l’isteria e le dichiarazioni di intenti, nessuno si aspetta che tali obiettivi vengano effettivamente raggiunti, poiché la quantità di emissioni è aumentata negli ultimi anni, nonostante le misure adottate, soprattutto in Europa. La diminuzione recentemente registrata è dovuta alla deindustrializzazione, che avrà certamente effetti più disastrosi di qualsiasi aumento del 2% della temperatura.
Ciononostante, il dibattito serrato continua senza sosta, come dimostrano gli sviluppi che seguono:
Greta Thunberg e la Banca d’Inghilterra? Una stella della messinscena madrilena dovrebbe essere, ancora una volta, la giovane Greta Thunberg, che ha dimostrato di essere uno strumento molto utile dell’élite finanziaria transatlantica intenzionata a creare una nuova “bolla verde” per salvare l’attuale sistema bancario e finanziario. Per coloro che ancora dubitavano, il gatto è ora fuori dal sacco.
Infatti, la BBC ha scelto la Thunberg come conduttrice di una puntata del proprio programma radiofonico più importante, tra Natale e Capodanno, in linea con la propria tradizione. E chi è la prima persona che Greta intervisterà come ospite di riguardo? Nientedimeno che Mark Carney (foto), il governatore della Banca d’Inghilterra! Il signor Carney, come abbiamo riferito, ha apertamente sostenuto che i “rischi climatici” devono essere al centro di tutte le future decisioni finanziarie e che gli investimenti devono essere limitati a progetti a basse emissioni.
Si può presumere che Greta sia rimasta colpita da Carney alla conferenza dell’ONU sul clima a settembre, dove ha parlato poco dopo di lei, dando pieno sostegno alle sue paure irrazionali.
Il Parlamento europeo parla di emergenza climatica. In vista della COP25, il Parlamento Europeo ha adottato il 29 novembre una risoluzione che dichiara l'”emergenza” climatica e ambientale in Europa e nel mondo. Il testo, che è stato approvato con 429 voti a favore, 225 voti contrari e 19 astensioni, invita la Commissione europea a garantire che tutte le proposte legislative e di bilancio pertinenti siano pienamente allineate con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C.
Un’altra risoluzione prevede l’impegno dell’UE a raggiungere la neutralità climatica il più presto possibile, al più tardi entro il 2050, ed esorta Bruxelles a presentare la propria strategia alla conferenza COP25 in corso. Tutto ciò è in linea con la priorità stabilita dalla nuova presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel proprio “New Deal verde”, ma gli eurodeputati la invitano ad andare oltre e a fissare un obiettivo di riduzione del 55%, superiore al 40% ora previsto, delle emissioni di “gas serra” entro il 2030.
Nessuna libertà di parola per le voci critiche. L’Istituto Europeo per il Clima e l’Energia (EIKE) si batte attivamente contro l’affermazione che il “cambiamento climatico” è solo “provocato dall’uomo” e ignora altri, molto più convincenti fattori. La conferenza internazionale pianificata da mesi per il 22-23 novembre in un centro per conferenze a Monaco di Baviera ha quasi dovuto essere cancellata a fronte dell’improvviso annullamento del contratto da parte dei responsabili di quel centro, oggetto nei giorni precedenti di minacce da parte di cosiddetti manifestanti “antifascisti”. Fortunatamente è stata trovata all’ultimo minuto un’altra sede, tenuta però segreta per proteggere gli scienziati e gli altri partecipanti.
Evidentemente, la libertà di parola e di pensiero non esiste per gli scienziati che osino mettere in dubbio l’esistenza – non già dei cambiamenti climatici, ma di un’emergenza causata dall’attività umana. Sono in molti a fare il parallelo col famigerato divieto di un dibattito scientifico da parte dell’Inquisizione.
Come altrimenti definire l’azione del Berliner Tagesspiegel, il cui direttore ha inviato una lettera di protesta all’NH Hotel di Monaco di Baviera, definendo EIKE un “pensatoio negazionista sul clima vicino all’AfD”. Questo ha spinto la direzione dell’hotel a rilasciare una dichiarazione in cui si afferma che “la negazione dei cambiamenti climatici causati dall’uomo non è compatibile con i valori del gruppo alberghiero NH”.
Poi, dopo che un gruppo di attivisti Antifa e altri hanno fatto irruzione nell’hotel il 9 novembre, la direzione ha annullato il contratto per “motivi di sicurezza”. Stabilendo un pericoloso precedente, il tribunale ha stabilito che l’hotel ha agito in pieno diritto. Qui il sito dell’EIKE, contenente i video della conferenza: https://www.youtube.com/user/EikeKlimaEnergie/videos