Nella serata del 19 febbraio, un uomo armato ha aperto il fuoco sugli avventori di due bar nella città tedesca di Hanau, uccidendo nove persone, tutti immigrati o figli di immigrati, prima di tornare a casa, uccidere la madre e sé stesso. L’autore, il quarantatreenne Tobias Rathjen, è stato descritto come un estremista di estrema destra ossessionato sia dalla “sovrappopolazione” sia dalle teorie complottiste su un’imminente e inevitabile apocalisse.
La strage, che ripropone quanto già visto in altri casi barbarici in Europa e negli Stati Uniti, ha spinto Helga Zepp-LaRouche (foto) a riflettere sulle cause profonde del crollo della società non solo in Germania, ma nella regione transatlantica. La presidente dello Schiller Institute ha fatto riferimento alla Conferenza di Sicurezza di Monaco il cui tema quest’anno era “Westlessness”, o l’assenza dell’Occidente. Questo neologismo si riferisce alla scemante influenza dell’Occidente e dei suoi cosiddetti valori nel mondo. L’invito alla conferenza citava persino Oswald Spengler, il cui testo Il Declino dell’Occidente preconizzava l’inevitabile crollo della civiltà occidentale.
In un articolo datato 22 febbraio, Helga Zepp-LaRouche ha fatto notare che, nonostante il tema ufficiale, nessuno dei rappresentanti occidentali alla conferenza di Monaco ha affrontato le vere cause della perdita di influenza dell’Occidente, le quali non risiedono nei “nemici esterni” come Cina e Russia, ma piuttosto nel fallimento delle politiche neoliberiste imposte internamente negli ultimi decenni. Queste politiche hanno condotto a una crescente rivolta contro il processo di deindustrializzazione, lo smantellamento dei sistemi sociali e l’austerità imposta alla popolazione, mentre una minuscola élite prospera nel settore finanziario. Oggi, un numero crescente di cittadini ha l’impressione che non vi sia nessuno al governo chi tuteli i loro interessi. Ciò, a sua volta, ha permesso la crescita di una “mescola pericolosa” di anarchia e di giustizia fai-da-te e il superamento di limiti morali precedentemente accettati “su cui prospera ogni tipo di male”.
V’è una via d’uscita, ha concluso la signora Zepp-LaRouche, ma questa richiede un ripensamento completo dell’attuale paradigma. “Germania, Italia, Francia e altri Paesi hanno il potenziale per superare la crisi. Negli ultimi 2500 anni della nostra storia abbiamo dato grandi contributi alla storia universale”, ha detto, enumerando quest’ultimi. È la tradizione rinascimentale che dobbiamo ravvivare oggi. “Naturalmente dobbiamo condannare il razzismo in tutte le sue forme e sradicarlo. Ma funzionerà solo se gli uomini avranno adottato come ideale il divenire anime belle nello spirito di Friedrich Schiller”.

Dal fanatismo verde alla violenza razzista il percorso è breve

Immediatamente dopo la strage di Hanau è emerso il profilo del fanatico omicida: estremista di destra, razzista e xenofobo che se l’è presa con figli di immigrati. Tuttavia, il video che Tobias Rathjen aveva pubblicato su youtube.com alcuni giorni prima e un manifesto di 24 pagine che ha fatto trovare nel proprio calcolatore fanno supporre che fosse in contatto con una rete internazionale di seguaci di profeti dell’apocalisse ambientale e climatica.
Nel video, Rathjen lancia in fluente inglese un'”appello a tutti gli americani”, invitandoli a rovesciare il sistema, controllato da “società segrete invisibili” e dedito al “satanismo” e “abuso di minori”. Il suo sito è stato rapidamente cancellato, per cui il manifesto non è più accessibile. Ma secondo varie testimonianze, egli sosteneva che il pianeta non possa accogliere tutti gli esseri umani viventi, cosicché debbano essere annientate intere popolazioni – miliardi di persone – per assicurare la sopravvivenza del più forte. Tra i popoli da sterminare per primi egli citava i nordafricani, i mediorientali e quelli dell’Asia sudorientale. Dopodiché si dovrebbe avere un’epurazione “selezionata” tra i popoli rimanenti in Africa, America Centrale e Meridionale e nei Caraibi. Nemmeno il passaporto tedesco avrebbe protetto il possessore dallo sterminio, delirava Rathjen, perché la stessa popolazione tedesca avrebbe dovuto essere “dimezzata”.
Nell’articolo summenzionato, Helga Zepp-LaRouche denuncia il razzismo in modo inequivocabile. Allo stesso tempo, ella critica come semplificazione il pensare che il problema scompaia se i “buoni” si radunano e dimostrano contro il razzismo. Ci si dovrebbe chiedere, per esempio, “da dove i terroristi derivino la visione apocalittica di una presunta sovrappopolazione del pianeta, come scrivono i manifesti degli stragisti di Christ, El Paso, Halle e Hanau. Una volta che i media inseriscono nel dibattito pubblico la nozione che ‘abbiamo solo dodici anni per salvare il pianeta’ e che non vi sono abbastanza risorse per tutti sulla Terra, questo è il sonno della ragione che produce mostri”.
Come è noto, tale propaganda è diventata un punto fermo del movimento “verde” maltusiano. La politica perseguita da tali fanatici col sostegno dell’Unione Europea e della BCE è, nelle sue conseguenze, anch’essa razzista, osserva Helga Zepp-LaRouche. Infatti, se il mondo industrializzato optasse per un’economia a emissioni nulle di CO2 e per il “Green Deal”, la densità del flusso energetico della produzione sarebbe ridotta a un livello per cui solo pochi miliardi di persone potrebbero sopravvivere. La maggior parte delle vittime eliminate lo sarebbero nel settore in via di sviluppo.
Inoltre, le “guerre di cambiamento di regime” lanciate e sostenute dall’America e dall’Europa nel mondo in via di sviluppo hanno un ovvio carattere razzista, per non menzionare la vergognosa politica dell’UE sull’immigrazione, che fa il paio col rifiuto a sviluppare quei Paesi.
Sono queste politiche imposte dall’alto che degradano il valore della vita umana e che vanno denunciate ed eliminate per sradicare razzismo e xenofobia, conclude Helga Zepp-LaRouche.