Nell’ampia copertura mediatica della resa dei conti di venerdì alla Casa Bianca scorso tra il presidente Donald Trump e l’usurpatore presidenziale ucraino Volodymyr Zelensky, c’è una notevole omissione, che oscura l’intento del messaggio di Trump. “Stai giocando con la terza guerra mondiale!”, ha infatti esclamato Trump, in un commento tagliente per lo più ignorato nei servizi giornalistici.
L’intento di Zelensky nel recarsi alla Casa Bianca era quello di insistere affinché gli Stati Uniti fornissero più fondi e armamenti per consentire all’Ucraina di continuare la guerra contro la Russia.
Se ci fosse riuscito, non solo avrebbe interrotto il processo di “normalizzazione” delle relazioni tra Stati Uniti e Russia avviato dalla telefonata Trump-Putin del 12 febbraio e dall’incontro tra i rappresentanti dei due presidenti a Riad sei giorni dopo, ma avrebbe potuto portare a un’escalation delle tensioni con la Russia. Un tale esito è proprio quello che il Presidente americano è determinato a impedire, sostenendo la necessità di porre immediatamente fine alla guerra.
A tal fine, Trump ha respinto le provocazioni di Zelensky e gli ha fatto presente come stanno le cose. Siete stati sconfitti sul campo di battaglia, gli ha detto, e non avete le forze per cambiare l’esito della guerra. “Non avete le carte”, ha chiosato, poco prima di concludere l’incontro e far scortare l’ospite ucraino e il suo entourage fuori della Casa Bianca.
Il successivo patetico tentativo di Keir Starmer e di Emmanuel Macron di radunare l’Europa a sostegno di Zelensky è caduto nel vuoto. L’idea di Starmer di mobilitare una “coalizione dei volenterosi” contro Putin significa che i leader europei dovrebbero far cambiare idea a Trump o formalizzare una rottura con gli Stati Uniti, ma tutto ciò senza produrre un piano alternativo, ma anzi con un farfugliamento incoerente alla riunione di Londra del 2 marzo.
Quello stesso giorno, in un’intervista, la neodirettrice della National Intelligence Tulsi Gabbard ha ribadito l’impegno del Presidente USA per la pace. Trump, ha detto, “riconosce l’urgente necessità di porre fine a questa guerra dopo tre lunghi e sanguinosi anni”, mentre Zelensky accetterà solo un esito in cui l’Ucraina sia vittoriosa, anche se ciò significa rischiare “un costo incredibilmente alto: una potenziale terza guerra mondiale, o addirittura una guerra nucleare”. Data questa realtà, Trump vede la pace come unica opzione, ha affermato.
Lo sconforto, generato dai negoziati USA-Russia, che si diffonde nella City di Londra è visibile nella newsletter domenicale della rivista Economist, il cui direttore digitale Adam Roberts scrive che l’America che si schiera con la Russia significa che i leader europei devono aumentare la spesa per la difesa per continuare la guerra. Roberts riconosce che ciò sarà difficile, poiché; le deboli economie dei principali Paesi europei hanno reso i loro leader molto impopolari, e la spinta ad aumentare le spese per la difesa per una guerra persa ne farà diminuire il sostegno. I sondaggi invece mostrano che Trump “rimane popolare” tra gli elettori americani.
Ma poi Roberts passa alle “buone notizie” per i disperati guerrafondai neoliberisti che sono stati spiazzati dall’iniziativa di pace del Presidente statunitense. Scrive che l’economia USA sta mostrando “segnali preoccupanti (…). Abbiamo appena pubblicato un articolo che osserva come il suo arrivo alla Casa Bianca sia coinciso con una certa debolezza iniziale nell’economia americana, che si sta aggravando”. Non sorprenderebbe scoprire che gli operatori finanziari della City di Londra potrebbero innescare una crisi finanziaria negli Stati Uniti per mettere i bastoni tra le ruote di Trump. La mancanza di un piano coerente per affrontare questa debolezza da parte della squadra economica del Presidente offre un fianco che potrebbe essere sfruttato dai suoi avversari europei, per far deragliare la potenziale alleanza con la Russia e l’edificazione di una nuova architettura di sicurezza.
Per questo motivo lo Schiller Institute suggerisce che i lodevoli sforzi di Trump per cambiare l’architettura di sicurezza attraverso la collaborazione con la Russia debbano essere accompagnati da un’apertura alla cooperazione con i BRICS, per erigere una nuova architettura di sviluppo economico. La garanzia di una pace duratura può essere pienamente raggiunta solo attraverso la cooperazione economica per il mutuo beneficio, applicando la lezione della Pace di Westfalia del 1648.