Grazie alla Federal Reserve, le banche di Wall Street accumulano i risparmi non solo dagli USA ma anche da altri paesi. Però, invece di trasformarli in credito per scopi produttivi, li usano per speculazione e “profitti commerciali”.
Le cifre parlano chiaro. Secondo un proprio rapporto, i depositi totali di Citigroup sono schizzati verso l’alto nel terzo trimestre raggiungendo i 1260 miliardi di dollari, mentre il credito è ristagnato a 719 miliardi. Abbiamo a che fare con un rapporto prestiti/depositi del 58%, mentre era del 64% un anno fa. Nel 2010, i prestiti erano 730 miliardi e i depositi 880, con un rapporto dell’82%. Prima della crisi del 2008, il rapporto era attorno al 100%.
Un’altra megabanca, JPMorganChase, ha visto i depositi salire a 2001 miliardi nel 2020, mentre i prestiti sono rimasti a 990, per un rapporto prestiti/depositi del 48%. Meno della metà di venti anni fa. Nel caso di Wells Fargo, il rapporto nel 2020 è del 66%.
Considerando l’intero sistema bancario USA, prestiti e leasing sono scesi del 3% da maggio (a 10490 miliardi) mentre i depositi sono aumentati del 3,7% (a 15682 miliardi). Anche il credito bancario totale attivo del sistema bancario è del 5,2% inferiore al totale dei depositi, secondo gli ultimi dati della Federal Reserve. Solo un anno fa, il credito era del 6% superiore ai depositi.
È ora di “chiudere Wall Street”, come diceva Lyndon LaRouche, e ripristinare la separazione bancaria (Glass-Steagall).