Il 9 settembre France Info, la più grande radio pubblica dedicata alle notizie in Francia, ha messo online un video di due minuti sugli attacchi alle torri gemelle nel 2001. Ma invece di concentrarsi sugli attacchi stessi, o sulle loro conseguenze, l’emittente ha cercato di ridicolizzare l’ondata senza precedenti di “teorie complottiste” che il fatto continua a generare. E la prima persona che ha citato a questo proposito è… Lyndon LaRouche.
Il video accusa LaRouche di essere un “complottista”, perché sarebbe stato, testualmente, “uno dei primi a sostenere che l’attacco è stato ordinato dall’interno, dal governo americano stesso, per giustificare le guerre condotte dagli Stati Uniti in Medio Oriente”. La clip di 2 minuti fa parte del 12° episodio di una serie di podcast su France Info intitolata “Complorama” dedicata alle teorie del complotto.
Un’altra stazione radio appartenente all’emittente pubblica Radio France è France Culture. Due anni fa, il 10 settembre 2019, France Culture ha attaccato la “visione paranoica” di LaRouche sull’11 settembre, ma ha notato che “la sua voce viene ascoltata a livello internazionale” e le sue opinioni sono state “divulgate in Francia” da Jacques Cheminade, presidente di Solidarité et Progres ed ex candidato alla Presidenza.
Cheminade ha risposto alle ultime calunnie con una dichiarazione che mette in chiaro ciò che LaRouche aveva realmente dichiarato in quel fatidico giorno del 2001 e in seguito. Lungi dall’essere una “sciocchezza complottista”, ciò che LaRouche disse all’epoca – ovvero che gli attacchi non potevano essere organizzati da una remota grotta in Afghanistan, che miravano a destabilizzare gli Stati Uniti, che dimostravano l’incompetenza, se non la complicità, di alcune agenzie di Washington, che dovevano essere visti nel contesto del crollo in corso del sistema finanziario occidentale, ecc. – è stato successivamente confermato da molte fonti e ricostruzioni (anche se non ufficialmente).
I documenti che il presidente Biden si è impegnato a desecretare nei prossimi mesi, riguardanti in particolare le pasticciate indagini dell’FBI e l’insabbiamento del ruolo ad alto livello svolto dai sauditi, porteranno senza dubbio ulteriori conferme alla valutazione di LaRouche.