La Repubblica Ellenica ha dichiarato tre giorni di lutto in seguito alla morte di Mikis Theodorakis, il 2 settembre, all’età di 96 anni. Theodorakis è stato il più importante compositore, attivista politico e patriota della nazione, Nato nel 1925, Theodorakis era un uomo di sinistra. Combattè nella resistenza greca durante la seconda guerra mondiale, nella guerra civile del dopoguerra contro la monarchia guidata dal cugino del principe Filippo e sostenuta dagli inglesi; e più tardi, nella lotta contro la giunta militare greca che governò dal 1967 al 1972, combattendo prima nella resistenza e in prigione, e poi in esilio. All’età di 86 anni, ha intrapreso la sua ultima battaglia politica contro i creditori internazionali che nel 2010 hanno imposto alla Grecia un’austerità brutale e oltre 200 miliardi di euro di debito per salvare il sistema finanziario europeo. La sua salute ha cominciato a deteriorarsi quando è stato colpito da gas lacrimogeni durante una grande manifestazione contro il cosiddetto salvataggio nel 2014.

Theodorakis è uno dei rari artisti la cui musica ha commosso un popolo che ha lottato durante la guerra mondiale, l’aspra guerra civile e la dittatura militare, la cui bellezza, non è esagerato dirlo, è stata immortalata nel cuore del popolo greco.

Theodorakis era un artista della tradizione classica, avendo deciso di diventare compositore dopo aver ascoltato da giovane la Nona Sinfonia di Beethoven. Dopo aver studiato al Conservatorio di Atene alla fine della guerra civile, vinse una borsa di studio per studiare a Parigi con Olivier Messiaen , una creatura del Congresso per la Libertà Culturale il cui culto dell’orrido fu ben presto respinto da Theodorakis, che decise di tornare in Grecia. Studiando la storia della musica greca, scoprì che molte delle melodie tradizionali avevano origine in epoca bizantina. Prese le poesie di molti dei più famosi poeti greci, tra cui Kostis Palamas, Yiannis Ritsos e i premi Nobel Giorgos Seferis e Odysseas Elytis e le mise in musica. Molte delle poesie, specialmente quelle di Ritsos ed Elytis, erano un appello alla riconciliazione politica dopo l’aspra guerra civile.

Una discussione più approfondita sulla vita e la musica di Theodorakis è disponibile nel numero dell’EIR del 26 giugno 2015 col titolo: “Perché i greci amano Mikis Theodorakis e la sua musica”, a firma di Dean e Theodore Andromidas (1949-2020) (https://larouchepub.com/eiw/public/2015/eirv42n26-20150626/15-18_4226.pdf)