“È l’impero, stupido!” ricordavamo a tutti quattro anni fa.

Ricordate il dossier finto sulle armi di distruzione di massa che, secondo Tony Blair, erano in possesso di Saddam Hussein e che fu il pretesto con cui il patetico George W. Bush travolse tutta l’Asia Sudoccidentale, trasformandola in un inferno terrorista con l’aiuto del suo successore Barack Obama?

Ricordate Assad accusato di aver usato armi chimiche e come questo inganno spinse Trump ad autorizzare un attacco missilistico di un aeroporto siriano?

Ricordate il dossier finto dell’agente britannico Christopher Steele, il compendio di fiabe su Trump e la Russia confezionato per fomentare un’operazione di “cambio di regime” contro il governo degli Stati Uniti?

Ora è la volta di Theresa May, la quale, con la tipica britannica assenza di prove, dichiara che “non [ci sono] conclusioni alternative”: per lei è ovvia la responsabilità dello “stato russo” dell’uso di gas nervino a Salisbury, dell'”orribile uso della forza contro il Regno Unito”. Per la May e i suoi mandanti dovremmo tutti unirci contro i malvagi russi…

Si tratta di un’evidente assurdità, che prova soltanto la disperazione dell’impero britannico. Per cinquant’anni Lyndon LaRouche ne ha documentato l’odio politico, storicamente esercitato, per gli Stati Uniti d’America, mostrando come, dalla morte di Franklin D. Roosevelt e dall’assassinio di John F. Kennedy, la politica governativa americana sia controllato dai britannici, tramite Wall Street e altri enti. “L’impero britannico è morto”, sentiamo ripetere spesso. Poi aggiungere che l’unico impero rimasto sarebbe quello russo o quello americano, a seconda dell’ambiente politico controllato da Londra cui appartiene la bocca che profferisce simile scemenza.

Il trucchetto questa volta non funziona. Il Guardian di Londra ha dimostrato che l’impero britannico è vittima di un notevole attacco di panico: “Durante la giornata”, scriveva il 14 marzo, “il Regno Unito ha duramente lavorato a Washington per convincere Trump a accantonare il suo desiderio di dialogare con Putin, e a riconoscere che la Russia è l’unico Paese ad avere i mezzi o il movente per cercare di uccidere Skripal,” il doppio agente russo ucciso dal gas nervino insieme a sua figlia.Ma, si lamentano, “Trump ha accettato con grande riluttanza le motivazioni britanniche, senza attribuire direttamente la responsabilità alla Russia… sarebbe un duro colpo ai rapporti anglo-americani se Trump si rifiutasse di accettare la valutazione dell’intelligence britannico, ma dalla sua elezione si sente sotto assedio per le accuse di collusione con la Russia per ottenere la presidenza, e ritiene che ex funzionari dell’intelligence britannico abbiano alimentato tali accuse.”
E’ proprio così, e il tentativo di usare menzogne fabbricata dall’MI6 per destituire il Presidente è stato denunciato dall’inchiesta del Congresso. Gli ex funzionari dell’amministrazione Obama che hanno usato le menzogne britanniche sono stati colti con le mani nel sacco nel condurre un attacco proditorio al governo americano, e potrebbero presto finire in galera.

Anche la Premier May non si sente molto forte nel Regno Unito. E’ sempre più probabile che il leader laburista Jeremy Corbyn vinca le prossime elezioni, e i Conservatori sono dietro al Partito Laburista nei sondaggi delle imminenti elezioni amministrative. Corbyn ha criticato al Parlamento le misure prese dalla May contro la Russia chiedendole come mai non abbia seguito le procedure previste dall’OPAC (Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche) e non abbia fornito alla Russia campioni del gas nervino aspettando i dieci giorni richiesti per la risposta. May ha blaterato di aver dato ai russi abbastanza tempo, e che c’era il consenso di tutti gli altri parlamentari, che Corbyn è fuori luogo, e che avrebbe espulso i 23 diplomatici russi. Con una mossa che sicuramente ha terrorizzato i russi, la May ha annunciato anche che la famiglia reale non sarà presente ai mondiali di calcio in Russia.

I timori degli oligarchi britannici sono giustificati. L’Impero non sopravviverà alla cooperazione tra Stati Uniti, Russia, Cina, Africa e America Latina, e perfino la popolazione europea e britannica, nel nuovo paradigma rappresentato dallo spirito della Nuova Via della Seta. Sono pronti a rischiare la guerra termonucleare pur di impedire tale nuovo paradigma, ma hanno poco tempo. E’ un momento di grande potenziale, se la specie umana saprà coglierlo.