Pubblichiamo la dichiarazione di Jacques Cheminade, ex candidato presidenziale francese, durante una manifestazione di Solidarité et Progrès e dei gilet gialli di fronte al Senato contro l’approvazione del “pass sanitario” voluto da Macron. E’ importante anche per l’Italia, in cui si discute di un green pass imposto dal governo Draghi con un decreto legge, dunque senza alcuna discussione in Parlamento. Come afferma Cheminade, coloro che si appellano “al senso di responsabilità” verso la salute dei cittadini, sono gli stessi che hanno distrutto il nostro sistema sanitario con tagli draconiani alla spesa per gli ospedali e per la ricerca scientifica, e che anche oggi promuovono la bolla speculativa “verde” distruggendo il nostro sistema economico e industriale, con gravi conseguenze come i blackout o gli aumenti delle bollette. Essere contrari alla dittatura dell’oligarchia finanziaria, e difendere il diritto al lavoro di ristoratori ed esercenti, sostenendo coloro che manifestano contro il Green Pass, non significa però essere no-mask e no-vax. Con un sistema sanitario distrutto dall’oligarchia finanziaria, che non consente le cure a casa, e senza tamponi di massa e tracciamento sistematico come in Cina, i vaccini sono l’unica alternativa ad una quarta ondata di contagi e ad un terzo lockdown, lo stesso lockdown che i manifestanti sostengono di voler evitare.

Jacques Cheminade:
Amo la Francia e il motto scritto nell’articolo 2 della nostra Costituzione: “Libertà, Uguaglianza, Fraternità”. Rispetto quindi la ragione, la scienza e il progresso.

Chiedo ai senatori, in nome di questo motto, di tenere un dibattito ragionato per respingere il pass sanitario così come ci viene presentato. È piombato su di noi senza alcuna considerazione preliminare, è assolutamente sproporzionato, è liberticida, e attribuisce poteri di polizia a imprese pubbliche e private, proprietari di ristoranti o gestori di luoghi pubblici contro i loro stessi interessi e contro l’interesse del diritto.

Aggiungerei due cose. La prima è che coloro che altrove brandiscono simboli che mi indignano screditano la causa che dicono di difendere. La seconda, fondamentale, è che il piano del governo, attraverso la confusione deliberatamente creata e la paura che sta sfruttando, è quello di consegnare i dati della salute pubblica alla dittatura digitale, contro gli “interessi fondamentali della nazione” come definiti dall’articolo 410-1 del codice penale. Significa consegnare la nostra salute a Microsoft e ai suoi partner commerciali nel nostro paese che, in combutta con le compagnie di assicurazione, privatizzeranno e distruggeranno l’idea stessa di solidarietà sociale con l’incrocio dei dati sanitari e di quelli di localizzazione.

Si tratta dell’instaurazione di una dittatura finanziaria e politica, della presa di possesso della salute pubblica da parte dell’oligarchia finanziaria contro il principio stesso della Repubblica. Il pass sanitario è un primo passo verso l’abolizione di questo principio scommettendo sulla nostra servitù più o meno volontaria. È questo principio che chiediamo al Senato di difendere.

Speriamo che i senatori non la pensino come il loro presidente, Gérard Larcher, per il quale “il pass sanitario è una buona leva, certamente restrittiva delle libertà ma necessaria”.

Per come sembrano orientati a deliberare i senatori, possiamo dubitare della loro determinazione. Dobbiamo dunque contare su noi stessi e sulla nostra azione non violenta organizzata contro l’oligarchia e i suoi servitori.