Nell’ambito della campagna per riconvertire le capacità del “complesso militare-industriale-finanziario” a fini produttivi, The LaRouche Organization (TLO) ha preparato un progetto di legge da presentare al Congresso degli Stati Uniti. È stata lanciata una vasta mobilitazione per raccogliere sostegni al progetto in tutti i collegi elettorali, al di là delle differenze di partito. Il disegno di legge inizia con le seguenti considerazioni:
1. La spesa degli Stati Uniti per i sistemi di armamento militare e i costi delle guerre – che nel XXI secolo ha totalizzato circa 17.000 miliardi di dollari fino al 2023 – è di gran lunga superiore alle esigenze di difesa. Se la richiesta di “spesa militare supplementare” avanzata dall’amministrazione Biden, pari a 106 miliardi di dollari, verrà approvata, la spesa militare nell’anno fiscale 2024 sfiorerà i mille miliardi di dollari.
2. Un pugno di grandi banche d’affari di Wall Street controlla una mezza decina o più di colossi della produzione di armi – frutto di ripetute fusioni – che dipendono dalle commesse della Difesa per quote dal 50% a quasi il 100% delle entrate aziendali. Circa l’80% dei generali e degli ammiragli a 4 stelle degli Stati Uniti, quando va in pensione, passa a lavorare per l’industria degli armamenti. Questo “complesso militare-industriale-finanziario” dipende dal costante coinvolgimento degli Stati Uniti nelle guerre e non si ferma dinanzi al pericolo di guerra mondiale.
3. La spesa militare è una delle cause principali dell’eccessivo indebitamento degli Stati Uniti, che ha raggiunto i 34.000 miliardi di dollari, con un aumento del 54% in cinque anni, e che ora supera il 122% del PIL.
4. La spesa di tali ingenti somme per la produzione militare non ha portato ad aumenti di produttività; al contrario, dal 2005 la crescita della produttività tecnologica (o ” fattore totale”) è in media inferiore all’1,0% annuo, ben al di sotto delle medie del XX secolo.
5. Non è possibile recuperare somme impagabili di debito con guerre, saccheggi e guerre economiche o confiscando i beni di altre nazioni e non si dovrebbe tentare di farlo. È necessario creare nuovi beni economicamente utili e occupazione produttiva, invece di ricorrere a mezzi di distruzione e spreco per fare la guerra.
6. Il mondo è in attesa di soddisfare urgenti bisogni, di progetti e opportunità di sviluppo economico – investimenti equivalenti a decine di migliaia di miliardi di dollari. Questi bisogni e investimenti vengono lasciati alla Iniziativa Belt and Road della Cina e ai Paesi BRICS. La capacità di produzione militare può e deve essere riconvertita per soddisfarli.
Gli scopi del progetto di legge sono i seguenti:
1. Porre fine alla deindustrializzazione e al decadimento delle infrastrutture economiche americane.
2. Soddisfare la necessità di investire in nuovi progetti infrastrutturali nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nei settori dell’energia, della gestione delle risorse idriche, della sanità e dei trasporti. Il progetto della diga Grand Inga nell’Africa subsahariana, il progetto Transaqua nel Sahel e il progetto 21st-Century North American Power and Water Alliance sono modelli per questi investimenti che portano sviluppo.
3. Riutilizzare ciò che oggi è “difesa” o spesa militare, per la costruzione di canali, oleodotti e gasdotti, tunnel e ponti; per la gestione e la dissalazione dell’acqua; per l’elettrificazione con impianti nucleari avanzati di terza e quarta generazione, centrali a gas e idroelettriche; per la creazione di sistemi sanitari moderni; per i componenti dell’esplorazione spaziale; per lo sviluppo dell’energia da fusione e dei processi industriali al laser e al plasma.
4. Riconvertire le aziende produttrici di armi, mobilitate da decenni per la produzione bellica ad alta tecnologia, per produrre invece i beni strumentali per lo sviluppo di infrastrutture ad alta tecnologia. In questo contesto conservare ed espandere la capacità di progettazione e produzione di macchine utensili e l’occupazione qualificata”.
Il testo completo è disponibile al seguente indirizzo: https://laroucheorganization.com/node/991.

(Nella foto il compianto economista e statista americano Lyndon H. LaRouche)