Settantacinque anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, il mondo è minacciato da una nuova dittatura fascista. Questa volta si tratta del tentativo delle principali banche centrali, la City di Londra e Wall Street, di consolidare il controllo totale su tutti gli investimenti finanziari a vantaggio dei super-ricchi, a scapito dei ceti medi e dei poveri di tutto il mondo. La “transizione ecologica” da loro praticata implica una presa di controllo finanziaria distruttiva delle economie, con il colore “verde” dietro cui si nasconde l’intento di saccheggiare.

Lo chiamano il “Grande Reset”. Con il pretesto di ricostruire l’economia mondiale dopo la pandemia COVID-19, i principali banchieri privati e miliardari intendono attuare un “cambio di regime”, per cui la politica monetaria e fiscale non sarà più decisa dai governi eletti, ma direttamente dalle banche centrali private e dai principali attori finanziari. In questa fase finale della decennale politica neo-malthusiana a favore degli speculatori, essi avrebbero il controllo finale su tutti gli investimenti e li destinerebbero solo alle “tecnologie verdi”, tagliando così fuori tutti gli investimenti nei settori produttivi dell’energia ad alta tecnologia, dell’industria, dell’agricoltura e delle infrastrutture.

Se passerà questo schema, promosso dal World Economic Forum con una serie di conferenze “Great Reset”, significherà la fine delle nazioni industrializzate del cosiddetto settore avanzato, e la morte di milioni, e poi miliardi, di persone nei Paesi in via di sviluppo, perché c’è una correlazione diretta tra la produttività di un’economia e la densità dei flussi energetici utilizzati nel processo produttivo e il numero di esseri umani che possono essere sostentati. Se l’intera economia mondiale viene “decarbonizzata”, in quella che Schellnhuber e i suoi soci già anni fa chiamavano la “Grande Trasformazione dell’Economia Mondiale”, compresa l’uscita dall’energia nucleare e dalla ricerca, allora il numero di persone che possono essere sostentate sarà appena superiore a un miliardo. E gli altri sette miliardi? Questo approccio, se non verrà fermato, non può che portare al caos e a una nuova guerra mondiale.

Parte integrante del “Grande Reset” è il progetto di introdurre criptovalute e la digitalizzazione delle valute. Ciò consentirebbe la sorveglianza totale di tutti i dati personali in qualsiasi campo dell’attività economica, completando quanto già in corso con la sorveglianza fisica da parte dell’NSA e del CGHQ. Se la direzionalità della società rimane a vantaggio di un’élite finanziaria privilegiata, questa verrà utilizzata per svalutare il debito accumulato non pagabile attraverso svalutazioni e inflazione, come accadde in Germania nel 1923, e sia la popolazione che l’economia produttiva saranno saccheggiate. La digitalizzazione delle monete può trovare applicazioni utili solo se la società è orientata al bene comune.

L’attuale sforzo di stabilire un controllo totale sulla politica monetaria e fiscale, dando il controllo alle banche centrali nel quadro del “Grande Reset”, e imponendo un Green Deal, si basa sugli stessi principi fascisti della politica del presidente della Reichsbank di Hitler, Hjalmar Schacht, e deve essere assolutamente respinto.

Noi chiediamo:

* La separazione bancaria a livello globale con la legge Glass-Steagall, la fine di ogni sostegno al settore speculativo delle banche d’affari e la chiusura dell’economia sommersa;

*Il ristabilimento della sovranità sulle valute nazionali;

* La creazione di una banca nazionale in ogni paese, e il ritorno della creazione del credito da parte dei governi sovrani;

* La creazione di un nuovo sistema creditizio nella tradizione dell’intenzione originaria del sistema di Bretton Woods di Franklin Delano Roosevelt e dei Paesi non allineati nella Conferenza di Colombo del 1976. L’obiettivo primario è quello di aumentare il tenore di vita di ogni essere umano sul pianeta come precondizione per la pace, e di superare tutte le sfide attuali, come la pandemia, la fame nel mondo e la povertà.

* Un massiccio aumento della produttività attraverso il passaggio a nuove piattaforme economiche basate sull’uso commerciale dell’energia da fusione termonucleare e sulla cooperazione internazionale nella ricerca e nei viaggi spaziali.


La scelta fondamentale che determina il nostro futuro e quello delle generazioni a venire è tra una società di sorveglianza di massa sotto il dominio della finanza verde fascista, e un mondo di distensione, intesa e cooperazione tra tutti i popoli e le nazioni, nel modo in cui tutti gli umanisti hanno posto e pongono la sfida. Ci batttiamo per questo.

Questo testo viene diffuso a livello internazionale e vi chiediamo di firmarlo. Nel 1945, tutti coloro che hanno appena vissuto il fascismo e la guerra mondiale hanno detto chiaramente: “Mai più! Ora siamo all’ora della decisione: Abbiamo imparato qualcosa dalla storia o siamo più immorali dei nostri antenati?

Primi firmatari:

Helga Zepp-LaRouche, presidente dello Schiller Institute
Liliana Gorini, presidente di Movisol