Il Parlamento Europeo ha dimostrato ancora una volta di essere il cameriere del partito della guerra transatlantico. Questa volta gli eurodeputati hanno approvato a stragrande maggioranza due risoluzioni: la prima, che denuncia il governo della Bielorussia, e la seconda, che ritiene la Russia responsabile del presunto avvelenamento di Alexey Navalny e chiede sanzioni punitive.
Attenzione, questo è lo stesso parlamento che accusa indignato il governo russo di tentare di „immischiarsi“ nella politica interna dei Paesi membri dell’Unione Europea.
Per quanto riguarda la Bielorussia, il risultato del voto è stato di 574 a 37, con 82 astensioni, secondo un comunicato stampa del PE. Tra i partiti italiani, hanno votato a favore del testo Pd, M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia. La Lega si è astenuta. La risoluzione afferma che il Parlamento Europeo respinge i risultati delle elezioni del 9 agosto e non riconoscerà il Presidente Alexander Lukashenko (nella foto con Putin) una volta scaduto il suo attuale mandato a novembre. Al contrario, sostiene che il vero vincitore potrebbe essere Svetlana Tikhanovskaya, che ha ottenuto il 10% dei voti, e poi è fuggita in Lituania.
Gli eurodeputati sostengono inoltre il Consiglio di Coordinamento dell’opposizione, che a loro avviso chiede un „cambiamento democratico“, e ribadiscono che le nuove elezioni dovranno svolgersi il prima possibile sotto la supervisione internazionale. Chiedono inoltre sanzioni contro i leader del governo e coloro che sono stati coinvolti nell’organizzazione delle elezioni.
Una risoluzione separata sul caso Navalny è stata approvata con 532 voti favorevoli, 84 contrari e 72 astensioni. La Lega ha votato No, mentre FdI e M5S si sono astenuti. Il testo afferma che „il veleno usato, appartenente al ‘gruppo Novichok’, può essere sviluppato solo in laboratori militari statali e non può essere acquisito da privati, il che implica fortemente che dietro l’attacco ci fossero le autorità russe“. L’affermazione che solo i Russi abbiano sviluppato agenti Novichok è stata pubblicamente smentita, ricordando il loro mai provato uso da parte di Mosca contro il doppio agente Sergei Skripal e sua figlia, i quali, tra l’altro, sono stati rapidamente dimenticati e mandati in clandestinità dopo il rapido recupero dal veleno presumibilmente letale.
E come se non bastasse, la risoluzione afferma che, anche se i Russi non hanno eseguito l’attentato a Navalny, sono comunque da biasimare per aver permesso ad altri di accedere al Novichok. Per citare testualmente la risoluzione: „Se qualcun altro, tuttavia, dovesse essere ritenuto responsabile, sarebbe comunque una chiara violazione degli impegni legali internazionali della Russia“ nel campo delle armi chimiche.
L’ultima novità di questo strano caso è che sono state trovate tracce di Novichok su una bottiglia d’acqua che i collaboratori di Navalny avrebbero preso nella sua stanza d’albergo a Tomsk e contrabbandata a Berlino. Quindi, si dovrebbe credere che non solo gli agenti russi erano troppo incompetenti per somministrare una dose letale a Navalny, ma che poi non si sono nemmeno preoccupati di cancellare le prove nell’hotel!
Tornando alla risoluzione, essa non dice nulla sul rifiuto di Berlino di trasmettere le prove ai Russi, nonostante le ripetute richieste attraverso i canali ufficiali. Il governo tedesco quindi ostacola i tentativi di indagare su quello che sembra a tutti gli effetti un attentato ad un cittadino russo.