Dopo averlo proposto inizialmente il 26 febbraio, il Presidente francese Emmanuel Macron ha ripetuto più volte di essere favorevole a inviare truppe NATO in Ucraina. Fortunatamente, la proposta è stata finora respinta dalla maggior parte degli altri leader, ma questo non lo ha fermato. In un’intervista a TF1 del 14 marzo, ha sostenuto che la Francia è pronta a prendere qualsiasi “decisione necessaria per impedire la vittoria della Russia”. In modo ancora più stravagante, ha dichiarato che non ci può essere “una pace duratura se non c’è sovranità, se non c’è un ritorno ai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina, compresa la Crimea”.
A quanto pare, il suo entusiasmo bellico si è un po’ smorzato dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro polacco Donald Tusk a Berlino il 15 marzo, nell’ambito del “Triangolo di Weimar”. L’incontro è stato descritto dal Guardian come “un’ostentata dimostrazione di unità” tra “il presidente francese neo-falco Macron e il perennemente cauto cancelliere tedesco Olaf Scholz”, durante il quale il polacco Tusk, “appena tornato dagli incontri con Joe Biden a Washington, ha esortato tutte le parti a parlare meno e a concentrarsi sulla fornitura di più armi”. A quanto pare, dato il disaccordo sul dispiegamento delle truppe NATO in Ucraina, i tre leader hanno semplicemente deciso di non parlarne.
Ma tutti hanno concordato sulla necessità di aumentare il sostegno a Kiev, di rafforzare l’industria della difesa e di continuare ad attaccare la Russia con altri mezzi, pur sottolineando che nessuno dei loro Paesi è effettivamente “in guerra con la Russia”. Olaf Scholz, da parte sua, ha dichiarato: “Utilizzeremo i profitti inaspettati dei beni russi congelati in Europa per sostenere finanziariamente l’acquisto di armi per l’Ucraina”, una proposta pienamente sostenuta da Ursula von der Leyen.
Qualunque siano le motivazioni personali che hanno spinto Emmanuel Macron a cambiare la sua precedente posizione diventando un guerrafondaio (illusioni di grandezza, o paura di perdere il prestigio della Francia nel mondo, o un tentativo di indebolire il Rassemblement National in vista delle elezioni europee), la sua fuga in avanti è ridicola. In realtà, il deputato britannico George Galloway, eletto di recente, ha fatto una battuta azzeccata: “Macron ha perso la testa. Non ci può essere altra spiegazione per il fatto che il leader di uno Stato battuto dal Burkina Faso dichiari lo stato di guerra con la Russia”.