Il 23 febbraio Natalia Vitrenko, leader del Partito Socialista Progressista dell’Ucraina, un partito di sinistra noto per aver tenuto posizioni critiche sia nei confronti della cosiddetta rivoluzione arancione, sia del Presidente Yanukovic, ha dato la seguente valutazione dei fatti di Kiev:

“Il 22 febbraio, sotto la minaccia delle armi automatiche delle milizie e dei terroristi di Euromaidan, il Parlamento ha eseguito un colpo di stato neonazista. Violando ogni norma costituzionale e di diritto internazionale, e calpestando i valori europei, il parlamento ha abusato della propria autorità e commesso atti che sono soggetti ad azione penale.

“Washington e Bruxelles, dopo aver detto a tutto il mondo che Euromaidan era una manifestazione pacifica del popolo ucraino che avrebbe scelto l’Europa e la difesa della democrazia e dei valori europei, deve ammettere che niente di tutto ciò è vero. Essi hanno appoggiato un colpo di stato nazista, eseguito da milizie, terroristi e politici dell’Euromaidan nell’interesse geopolitico dell’Occidente.

Il Parlamento – ha proseguito Vitrenko – non aveva il potere di cambiare l’ordinamento dello stato come ha fatto, o di privare il Presidente della sua autorità nel nome dell’ “emergenza rivoluzionaria” invece che seguire le procedure prescritte per l’impeachment. Il parlamento sta anche per concedere l’amnistia alle milizie di Euromaidan che hanno ucciso cittadini innocenti, si sono impadroniti di edifici amministrativi e di depositi di armi e hanno organizzato la giustizia sommaria, e sta per nominarli ad alte cariche nel governo. “Così, vengono gettate le basi per la formazione di una macchina statale repressiva, neonazista” con la complicità di Washington e Bruxelles.

Coloro che si sono impadroniti del potere, comprese le forze neonaziste come Svoboda e Ala Destra, hanno sostenuto di guidare una rivoluzione con gli slogan “L’Ucraina agli ucraini”, “Gloria alla nazione – morte ai nemici”, “Accoltella i moscoviti e impicca i comunisti”.

Inoltre, coloro che ora sono al potere hanno annunciato che chiunque usi la lingua russa sarà soggetto a discriminazione civile e politica, che le emittenti della Federazione Russa saranno oscurate in violazione della fondamentale libertà di opinione, che si stanno stilando liste di proscrizione.

“Continua la cosiddetta giustizia dei miliziani in tutto il paese. I deputati della Suprema Rada dell’Ucraina che sono sgraditi vengono picchiati (e anche lapidati), e ci sono intimidazioni in massa degli amministratori locali, con minacce di ritorsioni sulla famiglia (specialmente sui figli) se si rifiutano di assecondare gli scopi politici di chi detiene ora il potere. Le sedi dei partiti sgraditi vengono incendiate, mentre i partiti politici e le organizzazioni pubbliche che non condividono l’ideologia e gli obiettivi delle nuove autorità ucraine ricevono minacce pubbliche di persecuzione e di esclusione”.

Il PSPU non “riconosce la legalità del colpo di stato, e non riconosce la legalità dell’attività delle nuove autorità ucraine. Noi condanniamo la totale violazione dei diritti e delle libertà dei cittadini dell’Ucraina sulla base di fattori etnici, culturali, religiosi o politici”.

“Facciamo appello al Parlamento Europeo e al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, chiedendo un intervento immediato in ciò che traspare in Ucraina, per difendere i diritti e le libertà dei cittadini e per impedire che le nuove autorità ucraine scatenino una terza guerra mondiale sul continente eurasiatico”.