Il 13 febbraio, l’ambasciata statunitense a Mosca ha emesso un comunicato consigliando ai turisti e ai residenti americani di lasciare immediatamente la Russia. Lo scorso anno ci sono stati altri avvisi simili, ma stavolta è stato accompagnato dalla valutazione che “gruppi terroristici, sia transnazionali che locali” stiano preparando degli attentati. Poco dopo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che i servizi d’informazione russi ritengono che “gli Stati Uniti stiano addestrando nell’uso di esplosivi [terroristi] militanti da inviare in Russia” per eseguire attentati.
Ciò rappresenta un’escalation pericolosa nello scontro tra USA e Russia, dopo la decisione di inviare armi avanzate in Ucraina e nuove speculazioni sul possibile uso dell’arma nucleare da parte di Mosca.
Simultaneamente, Washington intensifica le mosse ostili contro la Cina. Da quando l’aviazione USA ha abbattuto un pallone aerostatico cinese il 4 febbraio, sono stati distrutti altri tre “oggetti volanti” sul territorio americano e canadese. Un grande mistero continua ad aleggiare su questi incidenti e sulla provenienza degli oggetti, ma la cosa non ha impedito all’isteria anti-cinese di montare. Le autorità di Pechino hanno negato la proprietà degli oggetti volanti, per non parlare della loro presunta funzione di “spionaggio”. Tuttavia, hanno fatto presente che gli Stati Uniti possiedono l’apparato di spionaggio e sorveglianza più grande del mondo e non se ne fanno scrupolo.
Per queste ed altre ragioni, la politica guidata da Washington e Londra riscuote sempre meno sostegni nel mondo. Il rifiuto di sospendere le sanzioni contro la Siria all’indomani del tragico terremoto che ha colpito quel paese, insieme alla Turchia, ha scosso anche i sostenitori più accaniti del “mondo unipolare” nel Sud Globale.
Il modo più efficace per i cittadini d’Europa e altrove per esprimere l’opposizione a questa politica è unirsi al movimento contro la guerra che finalmente sta crescendo, ad esempio partecipando alle manifestazioni pianificate questo mese e chiedendo che i propri governi si adoperino per una nuova architettura di sicurezza quale quella proposta dallo Schiller Institute.