Il 21 giugno lo Schiller Institute ha messo in rete un documentario di 80 minuti dal titolo “Il caso LaRouche, la prima montatura di Robert Mueller”, che ha dato il via a una campagna internazionale per chiedere la piena riabilitazione di Lyndon LaRouche. Il documentario dimostra che l’incarcerazione di LaRouche nel 1988 su accuse di frode sui prestiti e cospirazione per non pagare le tasse fu una delle più grosse montature giudiziarie del governo contro una personalità politica nella storia degli Stati Uniti.

Il lungometraggio mostra immagini dell’audizione indipendente del 1995 sulla corruzione del Ministero della Giustizia, in cui presero la parola Lyndon e Helga LaRouche, l’ex Ministro della Giustizia americano Ramsey Clark, l’avv. Odin Anderson, il noto attivista per i diritti civili J. L. Chestnut, l’ex congressista James Mann e altri. Emerge la profondità dell’ingiustizia commessa con l’incriminazione e l’incarcerazione di LaRouche nel tentativo di impedire la realizzazione delle sue idee e delle sue proposte.

Le implicazioni odierne sono enormi. Come indica il titolo del documentario, lo stesso apparato che condusse la montatura giudiziaria contro LaRouche negli anni Ottanta è oggi responsabile della caccia alle streghe contro il Presidente Trump. Esso include l’inquirente speciale Robert Mueller stesso, che era procuratore generale a Boston nella metà degli anni Ottanta e diede il via all’inchiesta contro LaRouche e il suo movimento politico, che stava riscuotendo una crescita di consensi elettorali. Sia la montatura giudiziaria sia l’inchiesta sul Russiagate implicano il coinvolgimento di enti di intelligence e forze dell’ordine negli Stati Uniti (note come il Deep State) per tacitare un oppositore politico.

Ma in ballo v’è molto di più, come ha dichiarato Helga Zepp-LaRouche durante una videoconferenza il 21 giugno. La riabilitazione del consorte, mancato nel febbraio di quest’anno, è il modo migliore per “disarmare e neutralizzare il partito della guerra negli Stati Uniti”. Anche se il collegamento non è ovvio per molti, ha spiegato, le reti che in questo momento cercano di provocare un conflitto militare con l’Iran, con la Corea del Nord e perfino con la Russia nel tentativo di salvare il proprio ordine mondiale morente sono le stesse che perseguitarono suo marito. Il caso LaRouche indica la coerenza tra “il partito della guerra oggi, l’apparato responsabile per l’insabbiamento dell’inchiesta sull’11 settembre (incluso Robert Mueller, allora direttore dell’FBI) e il Russiagate”.

Esortiamo i nostri lettori a guardare il documentario, in lingua inglese, e farlo circolare mandandolo a elenchi di posta elettronica, siti, blogger, condividendolo su facebook.com, twitter.com e altri media.

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