Parlando al “Manhattan Project Meeting”, dialogo virtuale settimanale della LaRouche Organization (TLO), il capo della redazione economica dell’EIR Paul Gallagher ha illustrato una conseguenza delle politiche da “Green New Deal” poco presa in considerazione: la guerra. Egli ha mostrato come le istituzioni, i media e i personaggi che spingono a livello mondiale per un’economia a “neutralità climatica” sono gli stessi che manipolano l’opinione pubblica occidentale aizzandola contro Russia e Cina creando provocazioni per giustificare uno scontro militare. Chatham House, il pensatoio dell’Impero Britannico, svolge un ruolo centrale su entrambi i fronti.
L’atteggiamento ostile si è palesemente intensificato dopo il fallimento della conferenza COP26 a Glasgow, un fiasco correttamente attribuito da Joe Biden a Russia e Cina, i cui leader non si sono degnati di partecipare in persona, galvanizzando così l’opposizione di altre nazioni in via di sviluppo, tra cui l’India, che si sono rifiutate di sacrificare la vita dei loro popoli sull’altare della presunta salvezza del pianeta.
Allo stesso tempo, iniziando ad applicare le politiche climatiche, i Paesi avanzati hanno già creato una crisi economica senza precedenti. Gli investimenti nell’esplorazione ed estrazione di combustibili fossili sono crollati a meno della metà di quello che erano dieci anni fa. Caso raro, nel corso di quest’anno la produttività del lavoro è crollata sia negli USA che nell’UE. Anche i salari reali sono scesi: del 2,2% in media in tutti i settori dell’economia statunitense. L’inflazione a novembre ha registrato il 5,2% su base annua in Europa e il 6,8% negli USA. Più preoccupante è il dato dei prezzi all’ingrosso in Germania: più 16,6%, la crescita più alta da sessant’anni. Non essendo riuscita a rendere l’inflazione “transitoria”, la Federal Reserve ha annunciato che transitorio sarà il metodo usato per calcolarla, a cominciare dal gennaio prossimo.
Le grandi banche negli Stati Uniti, a Londra e nelle capitali europee si trovano in una condizione da zombie, a causa delle enormi quantità di denaro emesso dalle banche centrali negli ultimi due anni e dall’adesione al cosiddetto Grande Reset per “spostare i triliardi” dall’attività economica legata alla CO2. Queste banche sono diventate incapaci o indisposte – o entrambe le cose – a generare credito. Perciò, ora si ritrovano con il 75-100% in più depositi rispetto ai prestiti erogati e, invece di emettere credito per l’attività produttiva, lo riducono mese dopo mese, il che significa meno investimenti e minore produttività.
Questa è una situazione, ha detto Gallagher, “in cui le élite finanziarie arruolano media e governi per generare astio e persino odio contro le ‘nazioni avversarie’, per poi sviluppare e promuovere le crisi. In un modo o nell’altro, come nel caso della crisi dei missili di Cuba sessant’anni fa, in cui andammo vicini alla catastrofe, queste crisi conducono alla guerra, anche senza volerlo. Già solo questo dovrebbe motivarci a combattere questo Green New Deal finché non lo fermeremo e ribalteremo la politica economica, in special modo quella diretta verso i Paesi emergenti che richiede la cooperazione delle principali nazioni tecnologiche”.