La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si è recata in America Latina la scorsa settimana, nel tentativo di allontanare i leader della regione dalla Cina e dalla Russia e avvicinarli a Bruxelles, promettendo un accordo commerciale, vincolato a determinati obblighi. Prima tappa, il Brasile, dove il Presidente Lula da Silva ha sollevato il tema della guerra “nel cuore dell’Europa” alla conferenza stampa congiunta. Denunciando implicitamente l’approccio dell’UE, Lula ha affermato che “non c’è una soluzione militare al conflitto. C’è bisogno di più diplomazia in risposta alle invasioni di Ucraina, Palestina e Yemen”.
Al riguardo, Lula continua a organizzare un “Club della Pace” composto da leader mondiali che contribuiscano ad elaborare un accordo negoziato tra Russia e Ucraina. Il 21 giugno si è tenuto un incontro con Papa Francesco sul tema.
La risposta di Washington e della NATO alle iniziative del Brasile è stata la nomina del viceministro degli Esteri di Kiev, Andrij Melnyk, ad ambasciatore a Brasilia. Melnik fu costretto a lasciare la Germania nel luglio 2022 dopo aver difeso il collaboratore nazista Stepan Bandera come “combattente per la libertà” e negando che avesse ucciso o fatto uccidere migliaia di ebrei, russi e polacchi nella Seconda guerra mondiale. Si teme che il nuovo ambasciatore allacci rapporti con gruppi neonazisti ed estremisti in Brasile.