Il governo degli Stati Uniti e la NATO sono impegnati in un’escalation di provocazioni militari sia contro la Russia sia contro la Cina, nel disperato tentativo di imporre un ordine mondiale unipolare e anglo-americano. È questo il denominatore comune dei conflitti attizzati nel Mar Cinese meridionale, intorno alla Corea e nell’Asia Sudorientale, e dell’aumento della presenza militare americana nel Baltico e nel Mar Nero.

Il centro del potere internazionale negli ultimi anni si è spostato da un mondo transatlantico in preda al collasso economico e finanziario a quello del gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) che ha dato vita a nuovi istituti finanziarii.

I ministri degli Esteri dei tre più popolosi paesi dei BRICS, Cina, India e Russia, si sono incontrati a Mosca nell’ambito del 14esimo vertice trilaterale. Hanno discusso di rafforzare la cooperazione su alcuni fronti strategici, nella lotta al terrorismo, nel promuovere una ripresa economica mondiale e nel coordinare le loro posizioni nell’affrontare i “punti caldi globali”, tra cui Ucraina e Siria.

Quanto al Mar Cinese Meridionale i tre ministri degli Esteri hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui si sostiene la posizione di Pechino, secondo cui i conflitti vanno affrontati con negoziati diretti tra le parti interessate, sulla base dei trattati internazionali vigenti, e non aprendo contenziosi legali come hanno fatto le Filippine rivolgendosi alla Corte Permanente di Arbitrato su ordini di Washington e Londra. La dichiarazione congiunta indica che nonostante le pressioni esercitate dal ministro della Difesa americano Ash Carter nella sua visita a Delhi, l’India ha rifiutato la linea geopolitica di Washington.

Durante la sua recente visita in Europa, il Presidente Obama ha delineato una prospettiva ben diversa. Nel Regno Unito, oltre a lodare la Regina, ha invitato gli elettori britannici a rifiutare la Brexit, indicando involontariamente la vera natura dell’Unione Europea. In un editoriale scritto per il Daily Telegraph il 22 aprile, ha scritto che il popolo britannico “dovrebbe essere orgoglioso che l’UE abbia contribuito a diffondere i valori e le pratiche britanniche, la democrazia, lo stato di diritto, i mercati aperti, in tutto il continente e nella sua periferia. L’Unione Europea non modera l’influsso britannico, lo ingigantisce, aumenta la leadership globale della Gran Bretagna”.

Helga Zepp-LaRouche ha reagito il giorno stesso con un commento pungente: “Quali sono questi valori britannici? Guerre basate sulle menzogne che provocano ondate di profughi in Europa, paradisi fiscali e finanziamento di operazioni illegali come hanno rivelato i Panama Papers….il riciclaggio di denaro sporco con banche quali la HSBC, una politica creditizia che ha gettato il Terzo Mondo nella povertà, e l’elenco potrebbe continuare”.

Dal Regno Unito, Obama si è spostato ad Hannover dove ha tentato di persuadere gli europei che il libero scambio, nella forma del TTIP, sia un bene per loro. Poi, al vertice del 25 aprile con la Merkel, Hollande, Renzi e Cameron, Obama li ha esortati a sostenere la sua spinta per la guerra contro Russia e Cina.

Ora più che mai le due prospettive sono all’ordine del giorno, e le nazioni europee dovranno decidere se abbandonare la geopolitica e scegliere lo sviluppo con la stragrande maggioranza della popolazione mondiale.