È un eufemismo dire che il secondo “Summit per la democrazia” del Presidente Biden, tenutosi dal 28 al 30 marzo, non abbia riscosso il successo previsto. Il presidente del Council on Foreign Relations, Richard Haass, lo ha definito “una pessima idea”, dato che “la democrazia americana non è certo un modello per gli altri”.
Il direttore del Financial Times, Edward Luce, ha sottolineato il bilancio “quasi uniformemente negativo” degli Stati Uniti sulla democrazia in Medio Oriente.
La dichiarazione finale preparata dalla Casa Bianca conteneva una condanna dell’intervento russo in Ucraina, contestata da due importanti partecipanti, Brasile e Messico. Il presidente brasiliano Lula, che si è rifiutato di partecipare alla sessione plenaria, si è anche rifiutato di firmare la dichiarazione perché non condivideva l’uso del vertice per condannare le azioni della Russia, come riferisce il quotidiano brasiliano O Globo. Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador (AMLO) ha firmato, ma con una riserva, mantenendo un disaccordo sul paragrafo che deplora le conseguenze dell’intervento militare della Russia in Ucraina.
Il Presidente messicano aveva già fatto scalpore con le sue brevi dichiarazioni al Vertice, ricordando che “alcuni dei più grandi crimini contro l’umanità sono stati compiuti in nome di Dio o in nome della democrazia”. Dopo aver attirato l’attenzione, ha continuato a ricordare agli altri Presidenti e Primi Ministri che partecipavano alla sua tavola rotonda (tra cui una Ursula von der Leyen dal volto impietrito), che in alcuni Paesi, sotto la facciata della democrazia, è l’oligarchia a governare. Come si può parlare di democrazia, ha chiesto, quando le élite economiche governano, accumulando la ricchezza più offensiva della storia, mentre miliardi di persone vivono con meno di un dollaro al giorno?
Pochi giorni prima, il 21 marzo, il Presidente messicano aveva denunciato l’ipocrisia del rapporto annuale sui diritti umani del Dipartimento di Stato americano. “E se fosse il Messico a valutare gli Stati Uniti?” ha chiesto. Perché Julian Assange è ancora in carcere, perché il governo ha fatto saltare il gasdotto Nord Stream, perché il cartello della droga può operare liberamente negli Stati Uniti? E quanto all’attesa incriminazione di Donald Trump, ha commentato che se venisse arrestato, tutti saprebbero che è avvenuto per motivi elettorali, il che è “completamente antidemocratico”. Perché non lasciare che sia il popolo a decidere?”. E per finire, ha offerto a Trump asilo politico, se lo desidera.