Estratto dal dossier sulla frode del Green New Deal.

Nel 1968 nacque il Club di Roma quale agenzia internazionale atta a volgarizzare il mito della sovrappopolazione, ovvero del destino della popolazione e della crescita economia a crollare a fronte della scarsezza delle risorse. Il proprio atto costitutivo ebbe il titolo The Predicament of Mankind (Il difficile frangente dell’umanità) e nel 1972 esso pubblicò l’arcinoto fraudolento libro Limits to Growth (Il rapporto sui limiti dello sviluppo) quale strumento di propaganda di massa.
Nel 1970 il principe Bernardo e il suo amico Anton Rupert, il magnate sudafricano del tabacco, lanciarono il Club dei 1001, il cui scopo era la generazione di una base finanziaria certa per le operazioni del WWF. Il Club tenne segreti i suoi 1001 soci, proteggendone l’identità. Ogni socio era chiamato a versare 10mila dollari ogni anno, stabilendo così una cassa bellica di 10milioni all’anno per la propaganda di massa del WWF.
Benché l’elenco dei soci del Club dovesse rimanere segreto, negli anni Ottanta vi furono alcune fughe di notizie e si apprese che l’elenco comprendeva oligarchi, tycoon e una pletora di impostori e criminali occidentali e dell’Asia Sudoccidentale. Del Club facevano parte Johannes von Thurn und Taxis dell’antica famiglia oligarchica veneziana, il riciclatore di denaro del Mossad Tibor Rosenbaum, il trafficante d’armi Adnan Khashoggi, il magnate dei media Conrad Black, ecc. Il maggiore Louis Mortimer Bloomfield, implicato nell’assassinio di John F. Kennedy, era un membro fondatore.
Assieme al lancio del Club dei 1001, i membri esecutivi del braccio finanziario del WWF lanciarono nel 1970 la “Giornata della Terra”, una celebrazione internazionale dell’arrivo dell'”ecologia” quale nuova causa di lotta globale.
Il canadese Maurice Strong fu uno dei suoi architetti. Due anni più tardi egli reggeva anche le fila della Conferenza sull’Ambiente Umano dell’ONU. Al quel tempo Strong era direttore esecutivo del neonato Programma Ambientale dell’ONU (UNEP). Strong aveva a tutti gli effetti ereditato le funzioni di Julian Huxley presso le Nazioni Unite. Huxley morì tre anni più tardi.
Nel 1974 le Nazioni Unite ospitarono a Bucarest la terza Conferenza sulla Popolazione Mondiale, in stretta concomitanza con il lancio dell’UNEP. Uno degli organizzatori della conferenza tra 135 nazioni fu l’antropologa culturale americana Margaret Mead, una sostenitrice del controllo demografico. John D. Rockefeller, III, fu invitato a parlare, avendo una pedigree qualificante: la sua famiglia aveva fondato il movimento eugenetico prima della seconda guerra.
L’evento pensato per approvare l’agenda di spopolamento deragliò a causa dell’intervento del movimento di Lyndon LaRouche, che fece circolare copie del Progetto Manhattan per lo Sviluppo dell’Energia Nucleare tramite la Fusione, che prevedeva un programma da 20 miliardi di dollari di avanzamenti scientifici e di ricerca e sviluppo per passare a una fonte energetica inestinguibile e ricavare le risorse agroindustriali necessarie a sostenere per secoli la crescita della popolazione umana. La collaboratrice di LaRouche, la tedesca Helga Zepp, presentò questo programma e lasciò di stucco la sessione plenaria presieduta da Rockefeller, affermando che se, invece di questo, fosse stato imposto al mondo il programma ambientalista dell’ONU, il risultato sarebbe stato la morte “cento volte peggio che con Hitler”. Gli organizzatori della conferenza chiusero immediatamente la sessione. Helga Zepp sfidò Margaret Mead con lo stesso argomento intorno al genocidio davanti a duecento giornalisti presenti all’incontro.
Alla fine della conferenza, tuttavia, la Mead continuò a passare ai media la parola d’ordine dello spopolamento. Con un editoriale firmato per Science ella dichiarò:

“La Conferenza sulla Popolazione delle Nazioni Unite, che si è conclusa il 31 agosto a Bucarest, ha approvato per acclamazione un Piano Mondiale d’Azione che ha seriamente fatto propria la crescente preoccupazione globale per la situazione critica del pianeta… A Bucarest è stato affermato che la crescita continua e sfrenata della popolazione a livello mondiale potrà vanificare qualunque guadagno socio-economico e mettere fatalmente a repentaglio l’ambiente… Le visioni estreme precedenti, che la sola giustizia sociale ed economica possa in qualche modo sostenere la crescita della popolazione e che la mera offerta di contraccezione possa ridurre la popolazione in modo sufficiente, sono state schiacciate… A quei governi per i quali la crescita eccessiva della popolazione è pericolosa per i loro obiettivi nazionali è stata proposta una data ultima, il 1985, per fornire informazioni e documentare metodi di adozione di quegli obiettivi”. (Nella foto il fondatore del Club di Roma, Aurelio Peccei).