La quarta e ultima sessione, dedicata alla scienza dell’economia fisica secondo LaRouche ha schierato ben sedici relatori e ha dato vita a molte domande e discussioni. Nel discorso di apertura, Dennis Small, direttore dello Schiller Institute per l’America Latina, ha discusso le crisi sanitaria ed economico/finanziaria nel contesto della concezione originale larouchiana di “densità demografica potenziale relativa”, mostrando un discorso del 1997 in cui LaRouche spiegò perché la decadenza della civiltà europea portò alla disastrosa carestia del XIV secolo e ammonì che tali condizioni si sarebbero diffuse nuovamente dall’Africa, comprese le pandemie, “a meno che non sostituiamo il sistema del Fondo Monetario Internazionale”. Sempre citando LaRouche, Small ha rimarcato che la “densità demografica relativa potenziale” espressa dalle capacità scientifiche, tecnologiche e culturali/scolastiche di sostentamento e di arricchimento di una popolazione crescente, può invece crollare al di sotto della densità demografica attuale con conseguenze disastrose per la società. Small ha descritto le “Quattro Leggi” proposte da LaRouche nel 2014 come i passi immediate per ribaltare i disastri causati dalla crisi attuale e ha ricordato la proposta di Helga Zepp-LaRouche per un “nuovo sistema sanitario mondiale”.
Hanno fatto seguito cinque relazioni sullo sviluppo economico dell’Africa, il cui tema implicito era la densità demografica relativa potenziale. Sébastien Périmony, direttore della sezione Africa dello Schiller Institute francese, ha raccontato che negli ultimi venti anni sono state create ben nove enti spaziali nazionali e un ente spaziale africano, e che tali istituzioni sono cruciali per il potenziale di sviluppo del continente, con i satelliti al servizio dell’agricoltura, dell’istruzione rurale, della lotta al terrorismo e del contrasto agli sciami di locuste, della mappatura delle epidemie e contribuendo alle prove di fattibilità di grandi infrastrutture, come il progetto Transaqua per ripristinare il Lago Ciad. “Non c’è niente di più ‘locale’ dello spazio”, ha affermato Périmony.
Cédric Mbeng Mezui, gabonese, è il fondatore del pensatoio Finance Africa e l’autore di numerosi testi tra cui Far sprigionare il potenziale dell’Africa – Idee di Alexander Hamilton. Mezui ha applicato all’Africa i principii di sviluppo del credito nazionale, della domanda interna, della filiera industriale e dell’industrializzazione. Egli è stato seguito dall’ex presidente della South African Nuclear Energy Corporation, Kelvin Kemm.
Phillip Tsokolibane ha ripreso il concetto iniziale di Dennis Small. “Se l’Africa realizza pienamente il proprio potenziale diventerà un gigante economico”, ha affermato. “Ma il suo potenziale di densità demografica relativa è basso”. Infatti, diversi relatori hanno messo in evidenza che la vastità delle terre coltivabili in Africa potrebbe nutrire oltre quattro miliardi di persone ma la popolazione africana è di soli 1,3 miliardi. Il potenziale di densità demografica relativa secondo la definizione di LaRouche è ancora molto basso e ciò sta deprimendo la densità demografica attuale al punto da causare inutilmente un vasto numero di morti. Per questo, “prima il popolo” significa costruire i sistemi sanitari e promuovere lo sviluppo come questione di vita e di morte per milioni di persone.
La diplomatica Yang Yan, dal consolato cinese a Parigi, ha descritto come Cina e Francia stiano cercando di combinare la capacità produttiva cinese con la tecnologia avanzata francese, allo scopo di migliorare la produttività in Africa con gli investimenti. Yan ha sottolineato che la Cina “si offre a tutti i Paesi e a tutte le organizzazioni internazionali per contribuire allo sviluppo dell’Africa”.
I dieci relatori successivi hanno affrontato diversi aspetti del fallimento del sistema finanziario monetarista e neo-liberista. Sei rappresentanti degli agricoltori americani, introdotti dall’esperto dello Schiller Institute Bob Baker, hanno descritto come i coltivatori diretti americani siano allo stremo. I prezzi dei prodotti agricoli sono estremamente bassi da anni (come in Europa) e ora crollano ulteriormente per l’interruzione delle filiere a causa della pandemia. Tutti e sei hanno richiesto il ritorno ai “parity price” per i prodotti agricoli (ne parleremo più a lungo in un prossimo numero).
Il prof. Mario Roberto Morales del Guatemala ha parlato della differenza tra un’economia produttiva e un’economia speculativa con esempi dall’America Centrale. Gli ha fatto seguito Jack Lynch, ex CEO della First Midwest Bank of Illinois, che ha raccontato come contribuì a far includere la separazione bancaria nella piattaforma presidenziale repubblicana nel 2016. Lynch aveva seguito le analisi di LaRouche per molti anni.
L’ex direttore esecutivo del FMI per il Giappone, Daisuke Kotegawa, ha descritto come nel 2008 le grandi banche e gli hedge fund furono salvati a spese dei sistemi sanitari, dei livelli di vita dei lavoratori e delle piccole imprese (si veda a proposito la sua lunga risposta ad una domanda dall’Italia, pubblicata a parte, su come rilanciare l’economia reale con il ripristino della legge Glass-Steagall).
Ellen Brown, presidente del Public Banking Institute, ha parlato di “credito produttivo e debito predatorio”. Al termine dei due giorni di lavori, Zepp-LaRouche ha sollecitato tutti i partecipanti a diffondere le soluzioni alla crisi proposte dallo Schiller Institute, “in particolare l’approccio delle quattro potenze”.