Nella sua prima visita ufficiale a Mosca l’8-9 aprile, il Premier Greco Alexis Tsipras era accompagnato dal ministro degli Esteri Nikos Kotzias, che recentemente ha visitato la Cina, e dal ministro per la Ricostruzione Produttiva, l’Ambiente e l’Energia Panagiotis Lafazanis che era nella capitale russa da una settimana.

Nella conferenza stampa congiunta con Vladimir Putin, Tsipras ha chiarito che i due paesi sono impegnati a portare le relazioni a nuovi livelli. Facendo appello per la fine “del circolo vizioso delle sanzioni” Tsipras ha sottolineato la necessità di ristabilire un serio dialogo con l’Europa per la creazione di una nuova architettura di sicurezza. “Nessuno può immaginare seriamente che la Russia sia assente da questo dialogo” ha detto.

Liquidando le critiche dei politici europei alla sua visita, Tspiras ha dichiarato: “La Grecia è un paese sovrano col diritto di adottare una politica estera con più sfaccettature e di utilizzare il proprio ruolo geopolitico in qualità di paese europeo, mediterraneo e dei Balcani, un paese vicino al Mar Nero”.

Quando un giornalista ha chiesto a Putin dei timori dell’UE, il Presidente russo ha risposto: “Non costringiamo nessuno a far niente. Non useremo niente all’interno dell’Unione Europea per risolvere in modo frammentato la questione del miglioramento dei rapporti col blocco europeo nel suo insieme”.

Anche se la Russia si è rifiutata di togliere selettivamente per la Grecia le sanzioni contro i prodotti agricoli UE, sono stati discussi vari modi per aggirare queste sanzioni. Più in generale, entrambe le parti hanno concordato lo sviluppo della cooperazione bilaterale nel commercio, nella finanza, nel turismo, nella cultura e nell’istruzione. Concretamente, i russi sono interessati alla privatizzazione del Porto di Thessaloniki ed alle ferrovie. I russi parteciperanno anche al bando per l’estrazione di petrolio in 20 porti sulla costa ionica e nella Creta del Sud.

Un altro tema di discussione è stato l’energia, in particolare il gasdotto turco Turkish Stream che porterà il gas russo alla Turchia e da lì alla Grecia ed all’Europa Centrale ed Orientale (e che ha sostituito il South Stream per colpa delle sanzioni UE). Come ha sottolineato Putin durante la conferenza stampa, questo gasdotto “consentirebbe alla Grecia di diventare uno dei principali centri di distribuzione sul continente, ed attirerebbe investimenti importanti per l’economia greca” consentendo ad Atene di guadagnare centinaia di milioni di Euro all’anno per il transito del gas.

Prima di volare a Mosca, il ministro degli Esteri Kotzias ha partecipato ad un meeting dei ministri degli Esteri di Serbia, Ungheria, Turchia e dell’Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia a Budapest, in cui è stata sottoscritta una dichiarazione di intenti a sostegno di Turkish Stream. Va notato che questo progetto combacia con il piano cinese di sviluppare un corridoio di trasporto dal porto greco del Pireo all’Europa centrale. Anche la Russia è coinvolta in questo progetto, con un prestito di 800 milioni di dollari alla Serbia per la ricostruzione delle ferrovie lungo lo stesso corridoio.