Da quando ha rivolto l’appello all'”unità” nel suo discorso inaugurale, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nei suoi primi dieci giorni di mandato, ha emesso 37 tra decreti (ordini esecutivi), proclami e memorandum, che ribaltano le azioni intraprese da Donald Trump negli ultimi quattro anni. I suoi alleati del Partito Democratico hanno sottoposto Trump a impeachment per la seconda volta e si stanno preparando al processo che inizierà l’8 febbraio al Senato, benché i sondaggi mostrino che questo aumenterà ulteriormente la polarizzazione. Nel frattempo, i sostenitori di Biden tra le aziende Big Tech della Silicon Valley stanno inasprendo la censura delle piattaforme di social media filo-Trump, mentre i suoi sostenitori vengono criminalizzati dai democratici e dai media come teppisti, razzisti e persino nazisti.
I rapporti tra i partiti al Congresso, un tempo collegiali, si sono inaciditi ad un livello senza precedenti. I repubblicani accusano i democratici di essere socialisti nelle grinfie del partito comunista cinese, mentre i democratici accusano i repubblicani di sostenere i rivoltosi che hanno minacciato le loro vite durante l’assalto del 6 gennaio al Congresso. Ad esempio, la congressista Alexandra Ocasio Cortez (nella foto dopo aver dichiarato che per salvare il clima bisogna mangiare i neonati) ha rifiutato un’offerta di collaborazione da parte del senatore Ted Cruz per intervenire sulla guerra speculativa a Wall Street emersa nel caso GameStop, twittando: “Mi hai quasi fatta uccidere” e chiedendogli di dimettersi. Le tensioni tra i partiti hanno minato i tentativi di far approvare una legge di stimolo competente per aiutare il crescente numero di cittadini senza lavoro che, colpiti da sfratto o da pignoramento della casa, rischiano anche di perdere l’assicurazione sanitaria nel bel mezzo di una pandemia che ha già mietuto più di 400.000 vittime negli USA.
Al di là delle divisioni tra i partiti, ci sono scontri sempre più acuti tra la maggioranza dei repubblicani, ancora fedeli a Trump, e quelli a lui ostili. La congressista Liz Cheney, numero tre del partito (e figlia dell’ex vicepresidente e famigerato guerrafondaio Dick Cheney), una dei dieci repubblicani alla Camera che hanno votato per l’impeachment, è diventata un bersaglio dei sostenitori di Trump. Il suo capogruppo Kevin McCarthy, fedele a Trump, ha visitato l’ex presidente in Florida per discutere di come sconfiggere i repubblicani ostili alle elezioni di metà mandato nel 2022.