Il Presidente dell’Egitto, Abdel-Fattah Al-Sisi (foto), ha avviato un’importante iniziativa per porre fine all’imperversante conflitto in Sudan tra l’Esercito nazionale sudanese e la Forza paramilitare di sicurezza rapida (RSF), che ha provocato finora oltre 3.000 morti e la fuga di 2,2 milioni di persone dal paese. In seguito al totale fallimento delle varie iniziative sostenute da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea, il 13 luglio l’Egitto ha convocato il “Summit dei Paesi confinanti con il Sudan”, con l’obiettivo di cercare una “soluzione africana per i problemi africani”. Hanno partecipato il presidente del Ciad Idriss Déby, il presidente dell’Eritrea Isaias Afewerki, il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed e il presidente del Sud Sudan Salva Kiir, oltre al leader della Repubblica Centrafricana, al segretario generale della Lega Araba e al presidente della Commissione dell’Unione Africana (CUA).
Inaugurando il vertice, Al-Sisi ha sottolineato che il conflitto in Sudan ha implicazioni per la sicurezza e la stabilità dei paesi vicini, della regione e del mondo. Dall’inizio del conflitto, più di 220.000 sudanesi hanno sconfinato in Egitto e il numero aumenta ogni giorno.
Nella dichiarazione finale in otto punti, i partecipanti esprimono profonda preoccupazione per il perdurare delle operazioni militari e per il grave deterioramento della sicurezza e della situazione umanitaria in Sudan e riconoscono che il prolungarsi della crisi comporterà un numero di rifugiati che supera le capacità dei paesi vicini. Hanno sottolineato l’importanza di preservare lo Stato sudanese e le sue istituzioni e di prevenire la criminalità organizzata e il terrorismo. Hanno inoltre sottolineato il pieno rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale del Sudan, rifiutando qualsiasi intervento esterno, in quanto il conflitto è considerato una questione interna.
All’incontro non erano presenti rappresentanti di Stati Uniti, Regno Unito o Unione Europea e nessuna di queste potenze occidentali ha rilasciato una dichiarazione di riconoscimento o di apprezzamento del vertice.
A margine del vertice si sono svolti importanti incontri bilaterali, in particolare tra Al-Sisi e il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed, che hanno discusso come migliorare i rapporti tra i loro paesi. È stato annunciato che i due leader hanno concordato di avviare i negoziati per un accordo definitivo sulla questione del riempimento dell’enorme diga Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD) dell’Etiopia, che tormenta i rapporti bilaterali tra i due paesi da molti anni.
La questione del Sudan sarà affrontata nel corso del vertice del Forum economico e umanitario Russia-Africa per la pace, la sicurezza e lo sviluppo, che si terrà a San Pietroburgo il 27-28 luglio, al quale il Sudan sarà rappresentato dal presidente del Consiglio di sovranità transitoria del Sudan e capo dell’esercito, generale Abdelfattah al-Burhan.