Come ci si aspettava, il referendum in Crimea è passato con oltre il 96% dei voti favorevoli alla riunificazione con la Russia e una partecipazione al voto superiore all’80 per cento. La Crimea è stata parte della Russia dal 1783 al 1954, quando fu regalata all’Ucraina da Krusciov in un momento di ebbrezza alcoolica.

La questione strategica centrale è ora se gli Stati Uniti decideranno di andare allo scontro con la Russia o no. Un grande numero di analisti strategici, da Lyndon LaRouche a John Mearsheimer, da Paul Craig Roberts a Loren Thompson, hanno sottolineato che gli Stati Uniti non hanno interessi strategici in Crimea o nel conflitto Russia-Ucraina, e certamente nessun interesse per cui valga la pena rischiare una guerra termonucleare.

Eppure, con Barack Obama alla Casa Bianca il pericolo di guerra è concreto. Anche se i funzionari dell’amministrazione hanno annunciato che l’opzione militare per l’Ucraina non è sul tavolo, una nave da guerra USA ha prolungato le manovre nel Mar Nero in prossimità della Crimea, e il cacciatorpediniere della classe Arleigh Burke con missili Aegis, dispiegato il mese scorso a Rota, in Spagna, sta ora dirigendosi nel Mediterraneo. Gli USA hanno dispiegato una decina di caccia F16 in Polonia, assieme ad aerei Awacs e 300 avieri. Una forza aerea simile è stata dispiegata nel Baltico. Questo, assieme alla retorica bellicosa del Presidente Obama, ha aumentato la tensione.

La realtà della crisi non va vista nella situazione ucraina per sé. Il fattore determinante è il fatto che il sistema finanziario transatlantico è irreversibilmente e irrimediabilmente in bancarotta, e necessita dell’apertura di nuove linee di saccheggio per mantenere l’enorme bolla finanziaria. Il centro della ricchezza del mondo è oggi l’Eurasia, e in particolare la regione Asia-Pacifico che sussume Russia, Cina, India, Giappone e Corea del Sud, per la quale l’Ucraina rappresenta una porta d’ingresso.

È importante che i media russi abbiano riconosciuto il ruolo cruciale svolto negli USA da Lyndon LaRouche per evitare la guerra. La scorsa settimana sia l’anziano leader politico che una serie di suoi collaboratori sono stati spesso ospitati sugli organi d’informazione della Federazione Russa.