L’improvviso riemergere dell’ormai screditato Tony Blair in un

delirante attacco contro il potenziale nuovo leader del Partito Laburista potrebbe essere l’ultima

goccia che fa traboccare il vaso nella crisi finale della monarchia britannica. L’oggetto

dell’attacco era il parlamentare Jeremy Corbyn, che a sorpresa guida i sondaggi a testimonianza

della frattura tra la popolazione britannica e l’establishment e la monarchia britannici, che

Blair ha servito ossequiosamente per decenni, in Inghilterra e all’estero.

“Se il tuo cuore batte per Corbyn, hai bisogno di un trapianto”, ha

strillato Blair a una conferenza che si è tenuta il 22 luglio a Londra. Blair sostiene che i

laburisti “saranno fuori dal potere per 20 anni se Corbyn verrà eletto” capo del partito in

settembre. Uno dei consiglieri particolari di Blair, Darren Murphy, ha dichiarato alla stampa che

“il partito laburista è diventato un club di suicidi” se è vero che Corbyn, come risulta dal

sondaggio YouGov tra i laburisti, ha il 43% dei sostegni, ovvero 17 punti in più del suo

principale rivale. Un altro “ex consigliere particolare”, John McTernan, ha definito “imbecilli” i

parlamentari che hanno nominato Corbyn leader alla House of Commons.

Corbyn guida da anni una leale opposizione alla politica dell’ex Premier

britannico all’interno del partito. Si è pronunciato pubblicamente a favore di una conferenza sul

debito per cancellare il debito greco e sostiene la legge Glass-Steagall in Gran Bretagna. Egli e

un altro parlamentare, Michael Meacher, hanno inviato messaggi di sostegno alla conferenza del

marzo 2015 dell’Australian Citizens Electoral Council, che fa parte del movimento internazionale

di LaRouche.

Quanto a Tony Blair, anche se i media lo adulano, piace sempre meno ai

britannici per tutte le menzogne che hanno caratterizzato i suoi dieci anni di governo,

soprattutto quelle che hanno condotto alla guerra in Iraq. Invece Corbyn si era opposto alla

guerra ed è stato protagonista del voto del Parlamento inglese lo scorso autunno che ha impedito

una guerra in Siria.

Rispondendo all’attacco, Corbyn ha fatto notare, giustamente, che Blair ha

“un grosso problema, l’inchiesta Chilcot” che indaga sulle menzogne che portarono alla guerra in

Iraq.

Infatti, Blair è stato il portaordini dell’impero britannico sia al

Presidente George “W” Bush che a Barack Obama – ordine in particolare relativi alla politica dei

cambiamenti di regime, guerra e provocazioni contro Russia e Cina. È tuttora attivamente

impegnato a difendere la politica di spopolamento dell’elite finanziaria britannica, anche in

qualità di portavoce della frode dei “cambiamenti climatici”

In questo contesto, Blair è stato invitato come ospite d’onore al Vertice

Svizzero su Energia e Clima, SwissECS 2015, che si terrà il 16-17 settembre a Berna, per

escogitare un altro schema su come far soldi e al contempo ridurre la popolazione.