Il fallimento della conferenza COP26 nell’imporre al mondo intero la politica del Green Reset dell’impero britannico – principalmente a causa della resistenza dei paesi in via di sviluppo come India, Nigeria, Indonesia, Cina e anche Russia – ha fatto guadagnare un po’ di tempo al mondo. Ma solo un po’.
L’intero settore transatlantico rimane in preda ad una crisi sistemica mentre l’economia fisica non si riprende. L’iperinflazione colpisce ora anche le forniture di cibo e di energia con aumenti del 30% e più. La pandemia di COVID-19 sta sfuggendo al controllo, al punto che persino in Paesi come la Germania e l’Austria si evoca apertamente la sinistra politica del “triage” (vedi sotto).
La causa principale di queste crisi è la decisione dell’Occidente, presa negli ultimi decenni, di non investire nell’economia reale e nel bene comune, assicurando invece osceni profitti di migliaia di miliardi agli speculatori, ai banchieri d’affari, ai cartelli e alle multinazionali che controllano le forniture di cibo, sanità ed energia. La buona notizia è che, poiché questa politica è intenzionale, può essere ribaltata. I mezzi per farlo sono stati discussi e presentati alla conferenza internazionale dello Schiller Institute del 13-14 novembre, intitolata “Tutte le risorse morali dell’umanità devono essere mobilitate”.
Il direttore del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, David Beasley, ha ripetutamente dichiarato che la sua organizzazione ha bisogno di circa 6,6 miliardi di dollari per salvare 42 milioni di persone che rischiano di morire di fame, e ha polemicamente invitato il crescente numero di miliardari nel mondo a regalare tale somma.
In risposta ad una reazione cinica di Elon Musk, il WFP ha recentemente presentato grafici su quanti fondi sono necessari, dove e per quali aiuti alimentari. Gli stessi calcoli potrebbero essere fatti per affrontare altre emergenze di base, come l’acqua, l’energia, la difesa contro i disastri, così come l’assistenza medica e la sanità pubblica, per non parlare delle infrastrutture a lungo termine.
Sul fronte dell’approvvigionamento alimentare, si profila un crollo catastrofico della produzione in termini di volumi di produzione di alimenti di base, che richiede un’azione di emergenza. Di nuovo, oltre alle guerre e ai conflitti geopolitici, il crollo è dovuto all’inflazione dei prezzi, alla carenza di fertilizzanti e sementi e all’impatto cumulativo della carenza di acqua e di altre infrastrutture.
Sul fronte dell’assistenza sanitaria, l’approccio necessario è quello contenuto nell’appello dello Schiller Institute per la creazione di un sistema sanitario moderno in tutti i Paesi. Niente di meno funzionerà, come l’attuale diffusione del COVID-19 avrà ormai reso chiaro a tutti. La mancanza di forniture e personale medico in Afghanistan, Haiti e Yemen è particolarmente drammatica e l’imposizione di sanzioni economiche in queste condizioni e, nel caso dell’Afghanistan, il congelamento dei beni del Paese all’estero, sono semplicemente criminali.
In un forum virtuale sull’aiuto umanitario per l’Afghanistan, tenutosi il 17 novembre, la presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha presentato la proposta di una “Operazione Avicenna” per quel Paese devastato dalla guerra. Garantire cibo adeguato e un sistema sanitario decente per gli afghani, ha sostenuto, non è solo una questione umanitaria, ma anche un imperativo morale, dato il ruolo degli Stati Uniti e dell’Europa nel distruggere il Paese ed usarlo come strumento geopolitico.
Inoltre, un sistema sanitario moderno getterebbe le basi per una completa trasformazione economica, poiché l’acqua potabile, l’elettricità, i servizi igienici, gli alloggi adeguati, sono parte integrante della sanità tanto quanto le medicine, gli ospedali, il personale medico qualificato e il cibo decente.

Pubblichiamo a questo proposito un articolo del Corriere di Sicilia su Operazione Avicenna che include una dichiarazione di sostegno di Alessia Ruggeri, per il Comitato per la Repubblica:

http://ilcorrieredisicilia.it/helga-zepp-larouche-lancia-loperazione-avicenna-per-salvare-il-popolo-afgano/?fbclid=IwAR3mM1lw_Pe2bO7CQ4PpsDCZBE5M8bZTBDv_itC0J_g4790sjO8PPbEoACI