Il primo dicembre, il Presidente francese François Hollande ha annunciato che non si ricandiderà alle Presidenziali del 2017. Una decisione saggia, hanno commentato in molti, dato che gli indici di gradimento erano da mesi al di sotto del dieci per cento e avevano raggiunto il minimo storico del 4 per cento a novembre.

Hollande lascia la sinistra francese in macerie. Il PS ha indetto le primarie alla fine di gennaio per eleggere un candidato “della sinistra” (e non semplicemente del partito), a cui tutti gli elettori possono partecipare se firmano un foglio in cui si identificano con “i valori della sinistra”. Almeno sei candidati del PS hanno annunciato che si candideranno alle primarie, mentre una serie di altri aspiranti della sinistra condurranno campagne indipendenti.

I socialisti quindi avranno l’arduo compito di trovare un candidato alla presidenza che possa battere sia Marine Le Pen sia François Fillon, il quale, sconfiggendo l’ex Presidente Sarkozy alle primarie dei repubblicani, ne ha decretato l’abbandono (almeno temporaneo) della politica.
Jacques Cheminade, che ha già lanciato la sua campagna presidenziale su una piattaforma indipendente che prevede la separazione bancaria per “liberarsi dall’occupazione finanziaria” (vedi foto), ha commentato così la decisione di Hollande:

“Molto malvolentieri, Nicolas Sarkozy e François Hollande si sono dovuti ritirare [dalla corsa presidenziale]. La strada per il cambiamento è così aperta, ma è ancora ostacolata dagli ex ministri dell’uno e dell’altro. È ora di spianarla e contribuire con nuove idee per la Francia, per il beneficio comune dei francesi, delle generazioni future e per la causa dell’umanità. Mi dedicherò con tutto il mio impegno a farlo, perché sono le idee e non i compromessi, gli inciuci o le chiacchiere vuote che cambiano il mondo”.