Nonostante i diversi contatti nelle ultime settimane tra i massimi rappresentanti di Joe Biden e Vladimir Putin, descritti come “concreti” e “cordiali”, la Casa Bianca continua ad attenersi ad un approccio conflittuale, prospettando il vertice del 16 giugno come un momento in cui gli Stati Uniti rappresenteranno le “democrazie” che si contrappongono all’“autocratica Russia”. Un editoriale scritto da Biden per il Washington Post il 6 giugno è conforme alla linea, ormai standard, di difesa dei “valori occidentali”, che devono essere affermati di fronte a presunte sfide e “intenti malvagi” di Russia e Cina.

Nel paragrafo di apertura dell’articolo, intitolato “il mio viaggio in Europa per chiamare a raccolta le democrazie mondiali”, Biden dichiara che nel suo primo incontro, che sarà con Boris Johnson, affermerà il “rapporto speciale” tra gli Stati Uniti e il Regno Unito, ribadendo così il messaggio recato a Londra quattro settimane prima dal segretario di Stato Blinken nell’incontro con il suo omologo britannico Dominic Raab.

Prendendo di mira sia Mosca che Pechino, Biden scrive che i vertici tra le nazioni del G7 e della NATO, che precederanno il suo incontro con Vladimir Putin a Ginevra, “garantiranno che i nostri valori, e non gli interessi degli autocrati” modelleranno il futuro. Per fare questo, le democrazie del mondo “offriranno un’alternativa alla Cina per ammodernare le infrastrutture fisiche, digitali e sanitarie in modo da renderle più resistenti ed un puntello allo sviluppo”. Biden si riferisce qui alla “Clean Green Initiative” che sarà annunciata al G7, per contrastare l’Iniziativa Belt and Road della Cina. Un’anteprima è stata offerta dallo zar del clima delle Nazioni Unite Mark Carney, ex governatore della Banca d’Inghilterra, che ha prospettato alle nazioni povere futuri introiti dalla vendita di certificati CO2 ai Paesi avanzati, in modo che quest’ultimi possano continuare a produrre, mentre quelle dovrebbero rinunciare allo sviluppo. Il capo dei servizi di sicurezza esteri inglesi MI6 ha già annunciato che per far rispettare queste nuove regole verdi, darà il via ad un’operazione di spionaggio globale e ad una forza di polizia.

Quanto alla Russia, Biden intende sottolineare nei suoi colloqui con Putin l’impegno a “difendere i diritti umani e la dignità”. L’ipocrisia in questa dichiarazione non sarà di certo sfuggita al presidente russo, visto il sostegno dell’amministrazione Biden alle sanzioni che minacciano la vita di milioni di siriani, con il blocco delle forniture di cibo, medicinali e beni correlati, insieme alla minaccia di sanzionare qualsiasi nazione o azienda che si impegni nella ricostruzione della Siria.

Il linguaggio usato da Biden è coerente con il suggerimento di Boris Johnson di trasformare il G7 in una “Alleanza degli Stati Democratici”, proposta che fa nettamente da contraltare a quella fatta a suo tempo dall’ex presidente Trump di far rientrare la Russia nel G8. BoJo ha proposto, invece, di aggiungere al gruppo India, Corea del Sud e Australia, seguendo un copione fornito dal famigerato Consiglio Atlantico.