Editoriale di Liliana Gorini, Presidente di MoviSol

Questa settimana vorrei dare ai nostri lettori e soci due buone notizie, visto che sono rare ultimamente. Vengono entrambe dagli Stati Uniti, dove nelle prossime settimane si decideranno le sorti del pianeta – e quindi anche del nostro Paese – e dove è particolarmente attivo da molti anni il movimento di LaRouche.

La prima è l’annuncio della candidatura di Martin O’Malley, ex sindaco di Baltimora ed ex governatore del Maryland, nel momento in cui tutti erano convinti che la scelta per la Casa Bianca nel 2016 sarebbe stata solo tra Hillary Clinton e Jeb Bush. O’Malley, che ha fatto del ripristino della legge Glass-Steagall il suo cavallo di battaglia, ha ribadito l’impegno a reintrodurre la separazione bancaria quando ha annuncianto la propria candidatura. Puntando il dito sui “bulli di Wall Street” rimasti impuniti nonostante le truffe perpetrate, ha detto:”Dobbiamo punire le truffe e ripristinare la legge Glass Steagall”.

Questo ne ha già fatto “il nemico pubblico numero uno di Wall Street” stando ad un commento di Charles Gasparino su Fox News: “Martin O’Malley è ormai persona non grata e il nemico pubblico numero uno nei salotti di Goldman Sachs e ovunque a Wall Street (…) non temono tanto che vinca. Temono che porterà la Clinton a sinistra con il suo messaggio risonante”. Nel commentare che “in questo momento O’Malley è il candidato alla Casa Bianca più qualificato”, l’economista LaRouche ha ricordato le parole pronunciate da Roosevelt nel 1936, in risposta all’ostilità di Wall Street e dei suoi scherani. “Mi odiano, e ben venga il loro odio”. Le stesse parole di Roosevelt sono state citate due settimane fa dal ministro dell’Economia greco Varoufakis, attaccato pubblicamente dai colleghi dell’UE perché ha preferito pagare stipendi e pensioni invece del Fondo Monetario Internazionale, chiarendo che si tratta di un debito illegittimo e puramente speculativo. Se il Fondo Monetario e l’Eurogruppo si atterranno alla loro linea intransigente, saranno Wall Street e la City di Londra a fare default, non la Grecia, che ha già indicato la propria intenzione di entrare a far parte della Nuova Banca per lo Sviluppo dei BRICS (Brasile, Russia, India e Cina) che concede prestiti senza condizioni capestro.

Un’altra buona notizia è la conferenza stampa a Capitol Hill, il 2 giugno, di un gruppo bipartisan di congressisti che esigono che vengano rese pubbliche le 28 pagine del rapporto del Congresso sul ruolo dell’Arabia Saudita negli attentati dell’11 settembre. Gli omissis di Obama su quel rapporto impediscono da anni di sconfiggere il terrorismo alla fonte: i suoi finanziatori. Alla conferenza stampa, trasmessa in esclusiva dal LaRouchePAC, erano presenti repubblicani come il Sen. Rand Paul e l’on. Walter Jones e democratici come l’ex Sen. Graham e l’on. Stephen Lynch, che da anni si battono per desecretare le 28 pagine, consapevoli del fatto che fino a quando l’amministrazione Obama, l’Arabia Saudita ed altri Paesi, tra cui Qatar e Turchia, continueranno a fornire ai jihadisti sostegno finanziario e logistico, in funzione anti siriana ed antirussa, non sarà possibile sconfiggere l’ISIS. La mozione presentata alla conferenza stampa dai congressisti bipartisan il 2 giugno metterà quindi l’amministrazione Obama con le spalle al muro: o accoglierà la richiesta, smettendo di sostenere i suoi amici tagliagole in Siria, Iraq e Libia, o sarà passibile di impeachment.

Diamo rilievo a queste notizie dagli Stati Uniti, perché il ripristino della legge Glass-Steagall da parte del Congresso USA, o la decisione di togliere ogni sostegno al terrorismo islamico, uniti ad una politica di cooperazione coi BRICS invece delle provocazioni di guerra della NATO, sono l’unica speranza anche per il nostro Paese, così come per la Grecia, la Spagna, il Portogallo e il resto dell’Europa, succube della dittatura dell’Euro. La elezioni amministrative della settimana scorsa (vedi Alle regionali vince l’astensionismo) dimostrano che ha vinto l’astensionismo, proprio perché nessun partito ha proposto una seria alternativa all’austerità, e i candidati che l’hanno fatto, come Gabriele Chiurli in Toscana, sono stati sconfitti perché gli elettori, come Amleto, hanno preferito il “male che conoscono” al bene che ancora non conoscono, un nuovo sistema finanziario e creditizio che metta fine una volta per tutte alla speculazione e rilanci l’economia reale.