Il clamore mediatico che ha portato alle dimissioni del capo della marina militare tedesca, il viceammiraglio Kay-Achim Schönbach, il 23 gennaio, è sconcertante per molti aspetti. Dopotutto, le affermazioni fatte durante la discussione riservata con diplomatici indiani al Manohar Parrikar Institute for Defense Studies and Analyses (MP-IDSA) di Nuova Dehli, il 21 gennaio, non contenevano niente che non si potesse trovare su numerose pubblicazioni di difesa e di politica estera occidentali (https://www.berliner-zeitung.de/welt-nationen/kopf-schoenbach-li.207677).
Che cosa ha detto Schönbach? Apparentemente ignaro di essere filmato, il viceammiraglio ha dichiarato che tutti i Paesi sovrani sono intitolati ad entrare nella Nato a condizione che soddisfino gli standard democratici e che la Russia non “ha alcun diritto di veto”; che è sciocco sostenere che Putin voglia “invadere” l’Ucraina “per una piccola striscia di territorio”. Quindi il passaggio citato sui media: “La penisola Crimea è persa, non farà ritorno; è un fatto”. Ciò che Putin “vuole veramente è rispetto allo stesso livello e, Dio mio, mostrare rispetto verso qualcuno costa quasi niente… è facile dargli il rispetto che richiede e probabilmente merita”. A suo parere, la minaccia maggiore proviene dalla Cina: “Anche noi, Germania, India, abbiamo bisogno della Russia, perché ne abbiamo bisogno contro la Cina”.
L’ex ispettore generale della Bundeswehr (la massima autorità militare della Germania) Harald Kujat ha stigmatizzato il modo in cui è stato trattato Schönbach. In un’intervista a tagesschau24 ha detto che, qualora ancora in carica, “avrei difeso l’ammiraglio Schönbach e avrei cercato di impedirne il licenziamento con tutti i mezzi” (https://www.tagesschau.de/inland/innenpolitik/admiral-schoenbach-ruecktritt-105.html ).
Kujat ha sollevato dubbi sulla presunta cattiva condotta di Schönbach, chiedendosi inoltre se le sue affermazioni abbiano davvero gravemente danneggiato la reputazione della Bundeswehr. Quanto ha detto riflette essenzialmente la posizione USA e quindi del “più stretto alleato” della Germania, ha dichiarato Kujat.