Nelle ultime due settimane la campagna contro la Cina in Occidente, apparentemente motivati dalla pandemia di Covid-19, ha raggiunto proporzioni sempre più assurde. I soloni della geopolitica, insieme ai politici e ai media, accusano istericamente i cinesi non solo di aver deliberatamente nascosto per mesi informazioni critiche sul Covid-19, ma di averlo creato in laboratorio e di esserselo fatto “sfuggire”, se non addirittura averlo usato come arma biologica! Questa frenesia segna una cesura con una fase iniziale di cooperazione con la Cina, fatta di ammirazione per la mobilitazione senza precedenti operata a Wuhan e di apprezzamento per le forniture mediche che Pechino stava consegnando in tutto il mondo, in particolare in Europa e in molti Paesi poveri.
Ma il timore che la Cina uscisse ancora più forte dalla crisi attuale ha spaventato la fazione imperiale in Occidente. Helga Zepp-LaRouche ha affermato, durante la sua videoconferenza settimanale del 16 aprile, che gli attacchi contro la Cina, secondo lei, sono dovuti a una visione geopolitica sbagliata ma “profondamente radicata, che vede l’ascesa della Cina come necessariamente corrispondente alla caduta degli Stati Uniti e dell’Occidente in generale”. Tuttavia, “la Cina non ha mai minacciato di sostituire gli Stati Uniti come potenza egemone. Ha offerto cooperazione sulla base di un sistema vantaggioso per tutti (win-win)”.
Ma la politica cinese, ha continuato Zepp-LaRouche, è ovviamente una minaccia per l'”ordine mondiale unipolare” che molti in Occidente hanno cercato di imporre dopo il crollo dell’Unione Sovietica, con guerre interventiste, operazioni di cambio di regime e rivoluzioni colorate in tutto il mondo. Questo è il motivo degli attuali attacchi contro la Cina (e per procura anche contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità) sulla questione Covid-19. Negli Stati Uniti, il famigerato “partito guerrafondaio” è passato dal martellamento di “Russia, Russia, Russia” allo stridore di “Cina, Cina, Cina”, il nuovo “grande Satana”. In entrambi i casi, l’obiettivo è cercare di convincere Trump a rinunciare all’intenzione, spesso dichiarata, di coltivare buoni rapporti di lavoro sia con il Presidente Xi sia con il Presidente Putin.
Anche se, con il senno di poi, si possono sempre trovare errori in alcuni aspetti della risposta iniziale cinese all’epidemia, il fatto è che essa è riuscita a diffondersi così rapidamente in Europa e negli Stati Uniti poiché quei governi non hanno preso la minaccia sul serio. Troppo a lungo hanno sostenuto che il virus “non sarebbe mai arrivato qui”, e non hanno lanciato una mobilitazione per produrre le attrezzature mediche, aumentare i posti letto in ospedale e soprattutto i tamponi, che sapevano si sarebbero resi necessari.
Inoltre, non si può certo dare la colpa alla Cina per il deliberato smantellamento del sistema sanitario nel cosiddetto mondo sviluppato, che è stato spietatamente perseguito nel nome del neoliberismo e del rapido guadagno a scapito del benessere generale.
Come ha sottolineato Helga Zepp-LaRouche nella sua videoconferenza, è palesemente assurdo pensare che l’Occidente sarà in grado, attraverso minacce e intimidazioni, di impedire “a un Paese di 1,4 miliardi di persone di voler procedere sulla strada del progresso scientifico e tecnologico, dopo aver dimostrato che quel metodo funziona liberando dalla povertà 850 milioni di persone, e sta ora offrendo agli altri i vantaggi di un tale approccio attraverso l’Iniziativa Belt and Road”. Una volta ipotizzato che la Cina fosse in guerra con il mondo transatlantico e che avesse persino dispiegato armi biologiche, allora l’unica opzione rimasta sarebbe quella di lanciare una guerra nucleare! Inoltre, ha avvertito Helga Zepp-LaRouche, “purtroppo ci sono persone disposte a scherzare con il fuoco”.

Ricordiamo ai nostri lettori che sabato 25 aprile e domenica 26 aprile si tiene la conferenza internazionale dello Schiller Institute su questi temi, e sull’urgenza di un progetto Apollo per un sistema sanitario mondiale. E’ ancora possibile registrarsi, anche per usufruire della traduzione italiana in diretta.

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