La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato a una conferenza per la stampa a Berlino il 1 agosto che le manifestazioni per il clima del movimento dei venerdì per il futuro “hanno indubbiamente contribuito” all’agenda sulla tutela del clima del proprio governo. Le misure da prendere verranno decise dal “gabinetto sul clima” durante la sessione del 20 settembre, ha detto, e una delle misure che saranno prese è quella di stabilire un “prezzo dell’anidride carbonica” in modo che l’inquinamento dell’atmosfera non avvenga più gratis. Quanto al “gabinetto sul clima”, esso è composto dalla Cancelliera stessa, dai Ministri delle Finanze, dell’Ambiente, dei Trasporti, dell’Interno, dell’Industria e dell’Agricoltura, più il capo della Cancelleria e il portavoce del governo.

Inoltre il 3 agosto Christoph Schmidt, presidente del gruppo dei consiglieri economici della Merkel, ha dato sostegno ad alto livello al congresso nazionale di cinque giorni del movimento dei “venerdì per il futuro” (F4F) che ha riunito 1.400 attivisti del movimento a Dortmund. L’obiettivo principale delle osservazioni di Schmidt era quello di stabilire un “prezzo dell’anidride carbonica” con cui definire una tassa sulle emissioni di CO2. Oltre a ciò, il congresso ha discusso e deciso altre azioni di protesta verso la fine dell’estate, che culmineranno il 20 settembre, il giorno in cui dovrà essere varata la nuova legge del governo tedesco sulla tutela del clima.

Cogliendo la palla al balzo, il governatore della Baviera Markus Söder ha annunciato il 27 luglio che la sua amministrazione lancerà “la legge sulla tutela del clima più moderna della Germania”, togliendo ostacoli all’espansione delle “rinnovabili”. Tra le misure citate è un programma d’urto per nuove installazioni fotovoltaiche, una tassa speciale che rende più costoso guidare auto ad alte emissioni e la riorganizzazione dei progetti architettonici e della pianificazione urbanistica.

A Berlino, anche il presidente del Gruppo CDU presso Bundestag, Ralph Brinkhaus, ha dato il proprio sostegno alle politiche sul clima. Chiede che venga stabilito un “bilancio del futuro” di “svariate centinaia di miliardi di Euro nei prossimi 10 anni” presso uno dei ministeri economici, per fare passi avanti verso la riduzione delle emissioni di CO2 e altre. Brinkhaus sostiene che lo sviluppo di nuove tecnologie favorevoli al clima offrirà all’industria tedesca nuove opzioni per l’export e renderà il Paese resiliente a crisi future. Di fatto, tutta la politica sul clima punta alla deindustrializzazione delle nazioni ancora industriali e a impedire l’industrializzazione di quelle che sono ancora sottosviluppate.