A causa delle sanzioni contro la Russia e della sconsiderata politica energetica, la bilancia commerciale dell’UE ha subito una perdita di oltre 400 miliardi nel 2022. Da un surplus di 105,3 miliardi nel 2021, è passata ad un deficit di 333,5 miliardi.
Le tre principali economie, Germania, Francia e Italia, hanno subìto il grosso delle perdite: la Germania quasi 100 miliardi, mantenendosi in attivo, ma scendendo da 175,3 a 79,7 miliardi; la Francia ha quasi raddoppiato il passivo, che ha raggiunto i 163 miliardi. L’Italia è passata da un surplus di 40 miliardi a un deficit di 31 miliardi, raddoppiando il conto energetico (da 48 a 111 miliardi).
I deficit commerciali conducono a crisi del debito sovrano, perché la nazione è costretta a ricorrere al mercato per pagare le importazioni, in regime di alti tassi d’interesse. È il meccanismo che portò alla crisi greca del 2010.
Niente paura: Christine Lagarde sa come risolvere il problema. Parlando alla conferenza di cui sopra, la presidente della BCE ha promesso liquidità per le banche e sacrifici per i lavoratori. Per combattere l’inflazione, ha detto, bisogna comprimere i salari. „L’eurozona ha sofferto un forte calo di competitività a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, i cui costi dovranno essere condivisi tra le imprese e i lavoratori. Ed è importante che ci sia una condivisione equa e che entrambi accettino di non poter recuperare pienamente il reddito che l’eurozona ha pagato al resto del mondo e la conseguente perdita di output” (https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2023/html/ecb.sp230322~306119d102.en.html).