Vladimir Putin ha ripetutamente sottolineato che la “de-nazificazione” dell’Ucraina è un obiettivo primario dell’“operazione speciale” di Mosca. Ma l’importanza di questa dichiarazione è stata costantemente sminuita (o addirittura negata) dalla propaganda occidentale. Ci sono state poche eccezioni a questa regola tacita. Per esempio:
– Il 5 marzo The Gray Zone e Consortium News hanno pubblicato un articolo di Max Blumenthal e Alex Rubinstein, dal titolo “Così Zelenskyy ha fatto la pace coi neonazisti”. I due autori descrivono la visita sul fronte del Donbass fatta tre anni fa dal neoeletto presidente Volodymyr Zelenskyy, che aveva fatto una campagna elettorale a favore della pace. Una volta lì per chiedere di deporre le armi, si è trovato di fronte “i veterani incalliti delle unità paramilitari di estrema destra”, che combattevano contro i separatisti a poche miglia di distanza. “In un confronto faccia a faccia con i militanti del battaglione neonazista Azov, che avevano lanciato una campagna chiamata ‘No alla capitolazione’ per sabotare l’iniziativa di pace, Zelenskyy ha incontrato un muro di ostinazione”, scrivono. “Andriy Biletsky, il leader orgogliosamente fascista del battaglione Azov, che a suo tempo si era impegnato a ‘guidare le razze bianche del mondo in una crociata finale … contro gli Untermenschen a guida semita’, aveva giurato di portare migliaia di combattenti a Zolote, qualora Zelenskyy avesse fatto ulteriori pressioni.”
– Il 2 marzo, Al Jazeera ha pubblicato un articolo dal titolo “Chi è il reggimento di estrema destra Azov dell’Ucraina?” che diceva: “Il gruppo neonazista di estrema destra è cresciuto fino a diventare parte delle forze armate dell’Ucraina, una milizia di strada e un partito politico … Azov è un’unità militare di fanteria di estrema destra interamente volontaria, i cui membri – stimati in 900 – sono ultra-nazionalisti e vengono accusati di promuovere l’ideologia neonazista e suprematista bianca”.
Yevhen Karas, il leader di un altro gruppo neo-nazista, il C14, è stato ancora più esplicito durante una recente conferenza in Ucraina, vantandosi di aver “ricevuto così tante armi… perché eseguiamo i compiti stabiliti dall’Occidente, perché siamo gli unici che sono pronti a farlo. Perché ci divertiamo, ci divertiamo a uccidere e ci divertiamo a combattere…”. Il C14 è stato fondato da Oleh Tyahnybok nel 2010 come gruppo giovanile del partito di estrema destra Swoboda, e ora ha ricevuto finanziamenti governativi per “progetti di educazione nazional-patriottica”, mentre l’amministrazione municipale di Kiev ne ha assunto i militanti nella polizia locale. Karas ha spiegato che i nazionalisti, anche se una minoranza, sono stati il fattore chiave per far riuscire il colpo di stato del Maidan nel 2014. “Se non fosse stato per i nazionalisti, l’intera faccenda si sarebbe trasformata in una parata gay”, ha detto. (Nella foto il battaglione Azov con tanto di svastica: è a questi neonazisti che l’Italia e l’UE forniscono le armi?)