Il 27 ottobre scorso, il Parlamento tedesco (Bundestag) ha approvato un emendamento alla legge 130 del Codice Penale sulla negazione e la banalizzazione dell’Olocausto, che consente la punizione di commenti pubblici che neghino il carattere di “guerra di aggressione” del conflitto in Ucraina. In effetti, l’emendamento crea una zona grigia che consenta di interpretare se i commenti pubblici “incitano all’odio o alla violenza” e “disturbano la quiete pubblica”. I critici dell’emendamento ne hanno evidenziato la procedura affrettata, impedendo qualsiasi dibattito pubblico sull’argomento, e hanno espresso il timore che avrebbe autorizzato minacciose sentenze giudiziarie contro l’opposizione politica. Potranno essere perseguiti anche commenti pubblici risalenti alla primavera del 2022.
I timori si sono rivelati fondati. Il 24 gennaio, un tribunale di Berlino ha ordinato al noto attivista per la pace Heiner Bücker, che gestisce il “Coop Anti-War Café”, di pagare una multa di 2.000 euro o di trascorrere 40 giorni in carcere e di coprire tutte le spese processuali. È stato condannato, ai sensi dell’articolo 140 del Codice penale, per aver “premiato e approvato atti criminali” commessi dai russi in Ucraina.
Il problema era un discorso che Bücker aveva pronunciato sei mesi fa (!) ad un raduno del Coordinamento per la pace in occasione dell’anniversario dell’invasione tedesca dell’Unione Sovietica, il 22 giugno 2022, presso il Memoriale sovietico di Berlino-Treptow. In quel discorso, che i presenti hanno definito pacato, Bücker, che è membro della Piattaforma Comunista del Partito Die Linke e dell’organizzazione antifascista VVN-BdA, ha ricordato la guerra di sterminio condotta dalla Germania nazista contro l’Unione Sovietica, nonché la collaborazione dei fascisti ucraini russofobi con gli occupanti tedeschi di allora, ai quali oggi vengono eretti monumenti ovunque in Ucraina.
Ha inoltre dichiarato di non riuscire a capire perché il governo tedesco continui ad inasprire la guerra con la fornitura di armi all’Ucraina e le sanzioni contro la Russia. “Mai più, come tedeschi, dobbiamo essere coinvolti in qualsiasi forma di guerra contro la Russia”, ha dichiarato. “Dobbiamo unirci e opporci insieme a questa follia”. Ha esortato la gente a “cercare di capire onestamente le ragioni russe per l’operazione militare speciale in Ucraina e perché la stragrande maggioranza dei russi sostenga il governo e Vladimir Putin”.
Dove sta, ci si potrebbe chiedere, l'”incitamento all’odio o alla violenza”? Eppure, il giudice Pollmann del tribunale distrettuale di Tiergarten ha ritenuto che tali commenti “disturbassero la quiete pubblica” e avessero il potenziale di “infiammare il clima psicologico della popolazione”, come previsto dalla nuova legge. Bücker ha presentato ricorso. Questa sentenza crea un pericoloso precedente potenzialmente in grado di mettere fuori legge qualsiasi commento pubblico che, pur essendo veritiero rispetto alla storia, sia contrario alla narrazione bellicista ufficialmente decretata.