Nel secondo anniversario dalla scomparsa del rinomato economista e statista Lyndon LaRouche, pubblichiamo una lunga intervista di Gavino Piga, per ionoblog, a Liliana Gorini, presidente di MoviSol, in cui viene contrapposta la politica di sostegno alla bolla speculativa di Draghi (“whatever it takes”) e della finanzia speculativa alla politica opposta, di rilancio dell’economia reale, della produzione industriale ed agricola, promossa da LaRouche in particolare con le sue 4 leggi, prima tra tutte il ripristino della legge Glass-Steagall con cui Roosevelt mise fine alla depressione economica nel 1933. Come afferma Piga nell’introdurre l’intervista a Gorini, che pubblichiamo integralmente sotto

“Mentre l’intero arco costituzionale, con mainstream al seguito, riceve in Mario Draghi il provvidenziale messia giunto a salvarci dalla catastrofe, noi vogliamo provare a gettare sguardi più disincantati sulle vicende che ne hanno contrassegnato la storia. Perché è una storia piuttosto lunga, quella di Draghi, ben più di quanto certe agiografie lascino intendere. E non è esente da ombre, com’è naturale per chiunque frequenti i il mondo della finanza speculativa, delle grandi banche e dei circoli di riferimento dell’oligarchia globale.


Così abbiamo scelto di parlarne con Liliana Gorini, che quel mondo lo ha studiato a fondo: ne fa fede la mole di materiale prodotto negli ultimi trent’anni dal movimento di cui è presidente, il MoviSol, sezione italiana del movimento fondato da Lyndon LaRouche, l’economista che in tempi non sospetti aveva previsto il crac globale del sistema finanziario. E che fino alla sua scomparsa non ha cessato di mettere in guardia dalla progressiva finanziarizzazione dell’economia, in ogni sede possibile, compreso il Senato italiano dove venne audito nel 2007: «L’attuale sistema, fondato sugli hedge funds» – disse in quell’occasione – «non è economia, è un cimitero, è il cimitero delle nazioni, è il cimitero delle economie, si basa sul saccheggio delle risorse materiali delle nazioni, e cosa resta in una nazione dopo il saccheggio?». Di qui campagne energiche, come quella per la separazione bancaria. E l’incessante critica a quel sistema che già aveva in Draghi uno degli astri più luminosi. Proprio il Draghi che, paradossalmente, oggi riappare in veste di salvatore di un’Italia che soffoca fra le macerie di quel sistema, dopo i disastri che LaRouche aveva previsto e denunciato.” Di seguito il testo dell’intervista dal sito ionoblog. Nella foto, Lyndon LaRouche, sua moglie Helga Zepp-LaRouche, presidente dello Schiller Institute e il Sen. Treu durante un’audizione di LaRouche al Senato.

https://www.ionoblog.com/single-post/mario-draghi-chi-%C3%A8-e-cosa-dobbiamo-aspettarci?fbclid=IwAR0x_V5heHA60hh9-V269IoAokXVwp2pEI3GKUy2EP132qC8CCme44-ZMXo