La Task Force for Climate-related Disclosures (TFCD), creata dal Financial Stability Board quando scoppiò la crisi del 2008, è particolarmente interessante. Nel suo consiglio direttivo troviamo il direttore della Banca d’Inghilterra Mark Carney (foto), candidato a diventare il nuovo direttore del FMI col sostegno di Le Maire e dei Ministri delle Finanze della Germania e del Regno Unito. La TFCD si vanta di controllare proprietà fino a 118.000 miliardi di dollari.

Poi v’è la Climate Bonds Initiative, fondata tra gli altri dal Foreign & Commonwealth Office del Regno Unito, dalla Confederazione Svizzera, dalla Bank of America, dalla Hong Kong Shanghai Bank Corporation e dalla Fondazione Europea sul Clima. Questa iniziativa si propone di mobilitare il mercato globale delle obbligazioni, che vale 100.000 miliardi di dollari, facendone una fonte per progetti “sostenibili”.

Quanto all’Europa, Carney stesso ha dichiarato a un Forum economico-finanziario ad Aix-en-Provence in Francia il 15 luglio, che anche le banche centrali europee, che controllano 11.000 miliardi di sterline, potrebbero contribuire a spostare gli investimenti verso il clima.

Invece di investire migliaia di miliardi in fantasie costose e inefficienti, destinate a fallire, gli investimenti dovrebbero essere fatti nelle infrastrutture in Europa, che sono fatiscenti, per non parlare delle imprese orientate allo sviluppo scientifico e tecnologico, e al futuro.