La principale agenzia di stampa russa, la TASS, ha chiesto a Helga Zepp-LaRouche una valutazione dei colloqui Russo-americani del 18 febbraio a Riad. La fondatrice dello Schiller Institute ha definito i colloqui “un momento storico che cambia le carte in tavola e, si spera, un primo passo verso un’architettura di sicurezza e sviluppo onnicomprensiva, che superi per sempre il morbo della geopolitica”.
“Non c’era motivo di invitare gli europei a questa fase della discussione, dato che dall’inizio della guerra, che lo stesso Jens Stoltenberg ha ammesso sia iniziata nel 2014, non hanno mai cercato di trovare una soluzione diplomatica al conflitto”, ha aggiunto. “Anche dopo che è stato chiaro che il loro obiettivo di ‘rovinare la Russia’ era fallito, non c’è stato alcun momento di riflessione o cambiamento di rotta. Anche alla recente Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha prevalso l’implacabile russofobia, guidata come sempre dai britannici”.
“Se continuerà”, ha aggiunto, “questa russofobia porterà a una scissione dell’UE, perché probabilmente i Paesi che vogliono relazioni pacifiche con la Russia si dissoceranno. Dato che il conflitto in Ucraina è il risultato di una guerra per procura tra la NATO e la Russia, è assolutamente logico che gli Stati Uniti, in quanto forza dominante nella NATO, e la Russia si siedano al tavolo dei negoziati e che i clienti entrino in un secondo momento”.
