L’EIR, in collaborazione con lo Schiller Institute, pubblicherà a breve una severa critica del cosiddetto “Green Deal”, che comprenderà anche una contro-strategia basata sul finanziamento dello sviluppo ad alta tecnologia in tutto il mondo.
La nostra iniziativa colma una lacuna e fornisce un antidoto ai piani pubblicizzati dal 25 al 29 gennaio in una conferenza online del World Economic Forum. Date le reazioni negative (e non sempre accurate) al “Grande Reset” lanciato dal WEF, i leader di quest’ultimo preferiscono ora parlare di “capitalismo degli stakeholder” e di “buona governance ambientale”, ma l’obiettivo rimane: azzeramento delle emissioni, deindustrializzazione e abbattimento dei livelli di vita, realizzati sotto la direzione delle banche centrali.
Una delle principali voci del movimento malthusiano è stata, fin dall’inizio, quella del principe Carlo. Due settimane fa, sua altezza reale ha pubblicato un manifesto intitolato “Earth Charter” o “Terra Carta” (con un richiamo alla Magna Carta – titolo completo “Terra Carta per la Natura, i Popoli e il Pianeta”), nel quale si proclama che l’umanità “ha causato immense distruzioni al pianeta che ci sostiene” e si bersaglia la creatività umana per tutte le diciotto pagine. L’idea di economia “sostenibile” del vetusto rampollo Windsor comporta la fine di quella che definisce “agricoltura scientifica” e l’abbandono delle fonti di energia fossili, ottenuto con l’imposizione di tasse proibitive. La “Terra Carta” ha già ricevuto il sostegno di Bank of America, HSBC e Black Rock, il più grande fondo d’investimento del mondo.
Mentre questo riflette l’approccio promosso da Klaus Schwab (foto) e dai suoi alleati nel mondo finanziario, non tutti i leader invitati alla conferenza del WEF ne condividono gli scopi. Ad esempio, il presidente cinese Xi Jinping, che ha parlato il primo giorno, ha sostenuto la causa dello sviluppo mondiale. Xi ha precisato che per fare sviluppo “sostenibile”, la Cina non imporrà l’austerità alla sua popolazione, ma punterà su “scienza, tecnologia e innovazione” come “volani del progresso umano”. Di certo, la società umana non è mai progredita escludendo la tecnologia per tornare alla “madre Terra”, ma superando i limiti apparenti grazie a scoperte scientifiche e tecnologiche.