L’ex ispettore ONU ed ex ufficiale di Marina Scott Ritter è convinto che non ci sarà alcuna pace negoziata in Ucraina e che l’offerta vaticana di ospitare le trattative fallirà. Egli ha espresso questa opinione l’8 gennaio in un dibattito online con la candidata al Senato USA Diane Sare, Helga Zepp-LaRouche, il col. Richard Black ed altri. Zepp-LaRouche, invece, crede che un accordo negoziato abbia una chance perché l’alternativa sarebbe l’apocalisse: https://www.youtube.com/watch?v=FNZwbqI02UE&t=60s.
Entrambi, però, concordano sulla natura assolutamente pericolosa della situazione. Secondo Ritter, la diplomazia ha disimparato il proprio lavoro e la posizione nucleare degli Stati Uniti è dettata da coloro che hanno spinto per il riarmo nucleare. Ciò è avvenuto in prima istanza negli USA e poi, come conseguenza, in Russia. E coloro che dettano la strategia nucleare degli USA coltivano l’illusione di poter colmare l’attuale vantaggio strategico russo.
“La Russia non negozierà mai, mai con nessuno sull’Ucraina”, sostiene Ritter. “Perché mai, in nome del signore, la Russia dovrebbe a questo punto dialogare con gli Stati Uniti su una qualsiasi cosa? Siamo dei bugiardi, degli imbroglioni, non ci si può fidare di noi. Non ci si può fidare del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, perché [gli accordi di] Minsk sono stati approvati dal Consiglio di Sicurezza.” L’unica chance per la sopravvivenza di tutti è che la NATO se ne vada con grazia, accetti l’inevitabilità della sconfitta e trovi il mondo di accettare una Russia vittoriosa. Non avverrà con i negoziati, perché la NATO non è un’organizzazione in cui riporre ancora fiducia. Né lo sono gli Stati Uniti o altre nazioni. E questo è il triste stato delle cose: la Russia non cercherà più di trattare, punterà alla vittoria sul campo di battaglia. Ricordiamoci che non è stata Mosca a porre queste condizioni: è stato il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg a dichiarare che l’unica soluzione per l’Ucraina va cercata sul campo di battaglia.”
Uno scienziato russo si è collegato per dire di concordare con questa valutazione, aggiungendo che “l’unico modo per fermare la guerra è cessare di fornire armi e denaro all’Ucraina. La guerra finirà dopo tre giorni”. Helga Zepp-LaRouche ha replicato di essere pienamente d’accordo con l’analisi di Ritter, ma che, essendo sia realista che ottimista, crede che lo scenario peggiore possa essere evitato semplicemente perché il contrario significherebbe l’annientamento della civiltà. Ma c’è bisogno di una mobilitazione internazionale che rifiuti il mondo unipolare e gli scontri geopolitici, come sta emergendo con la rinascita dello “Spirito di Bandung”.
Lo Schiller Institute ha diffuso una lettera di sostegno all’iniziativa vaticana, che ella ha incitato a sottoscrivere e diffondere ulteriormente anche e soprattutto tra esponenti di altre religioni. Al di là delle ideologie, delle fedi religiose o dell’estrazione sociale, c’è il concetto dell’“unica umanità”, o dell’“uno superiore”. Se le donne e gli uomini capiscono che dobbiamo pensare all’unica umanità prima dei conflitti geopolitici o nazionali, una soluzione si può trovare.
“Il pericolo della terza guerra mondiale fa di ognuno di noi un cittadino del mondo”, ha fatto notare. “Perciò creiamo un movimento di cittadini del mondo” all’insegna dello slogan ironico “cittadini di tutto il mondo, unitevi!”
Ritter ha concluso augurando che Zepp-LaRouche abbia successo, dimostrando che egli si sbaglia. E, ha aggiunto, “se riesce a far avviare i negoziati dal Papa, mi farò battezzare nella fontana di Trevi”.